Welfare

Lo ius soli piace al 72% degli italiani

Sulla legge per la cittadinanza ai figli degli immigrati «non ci sono più alibi», il primo commento delle Acli, tra i protagonisti della campagna "L'Italia sono anch'io"

di Redazione

La cittadinanza a chi nasce in Italia è un’opzione che gli italiani a stragrande maggioranza approvano. A dirlo sono i risultati di un’indagine dell’Istat che dovrebbe eliminare le tante resistenze della classe politica.
«Non ci sono più alibi per rinviare l’approvazione di una legge che conceda la cittadinanza ai figli degli immigrati che nascono nel nostro Paese». È questo il primo commento delle Acli sui dati dell’Istat – “I migranti visti dai cittadini”. Secondo questi dati il 72,1% degli italiani è favorevole all’introduzione dello ius soli per il conferimento della cittadinanza a quanti nascono in Italia da genitori stranieri.
 
Per Santino Scirè, vicepresidente nazionale delle Acli con delega all’immigrazione, «questi dati confermano la bontà del lavoro portato avanti con la campagna “L’Italia sono anch’io”». La campagna è stata portata avanti dalle Acli con numerose organizzazioni della società civile il risultato è stato la consegna alla Camera dei Deputati di oltre 200mila firme per la riforma della legge sulla cittadinanza e il diritto di voto alle amministrative per gli immigrati stabilmente residente.
 
«Nella lettura del fenomeno migratorio da parte dei cittadini italiani  non mancano aspetti contraddittori, che ci invitano a moltiplicare gli sforzi sul piano dell’integrazione e della mediazione culturale» riconosce Scirè. «Se c’è infatti un’evoluzione positiva nell’accettazione degli stranieri da parte degli italiani, permangono ancora diffidenze e pregiudizi. L’immigrato che lavora va bene, non “ruba” più il posto agli italiani, ma l’idea che possa far parte del nostro vicinato o della nostra famiglia inquieta ancora. E restano poi i pregiudizi nei confronti di Rom e Sinti che richiedono un supplemento di impegno e responsabilità da parte di tutti».
 

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