Diritti e disabilità

Live for All, allo stadio e ai concerti senza barriere

Presentato da Lisa Noja, Valentina Tomirotti, Riccardo Di Lella, Serena Tummino e Marina Cuollo e Simone Riflesso il manifesto per eventi dal vivo accessibili. Cinque gli obiettivi per promuovere azioni concrete per permettere alle persone con disabilità di vivere concerti, spettacoli teatrale, gare sportive come tutti, senza segregazione o numeri chiusi. Perché diventi una responsabilità civica diventa una petizione su change.org

di Antonietta Nembri

Lo hanno chiamato “Live for All” ed è il manifesto per gli eventi dal vivo veramente accessibili che è stato presentato questa mattina a Milano. Per una persona con disabilità andare a vedere un concerto, uno spettacolo dal vivo, una partita di calcio ancora oggi vuol dire avere a disposizione posti limitati, aree recintate, l’obbligo di vivere gli eventi solo con un accompagnatore, lontano dagli amici. 

Ed è quello che hanno denunciato Lisa Noja, avvocata e consigliere regionale, Valentina Tomirotti, giornalista e attività disability, Riccardo Di Lella, candidato sindaco in un comune del comasco e tifoso interista, Serena Tummino, assistente social media Parlamento europeo in Italia, Marina Cuollo, scrittrice e consulente Diversity & Inclusion con Simone Riflesso creatore di Sonda Pride, la prima mappatura dell’accessibilità dei Pride italiani.

Seduti al tavolo da sx Di Lella, Noja, Tomirotti e l’assessore Sacchi

Gli obiettivi

Gli obiettivi del comitato per i concerti inclusivi sono cinque e vanno la possibilità di avere prenotazioni uguali a tutti gli altri con un click, a quella di ottenere posti adeguati o di non essere segregati in aree dedicate, ma anche che i numeri dei posti accessibili siano democratici e infine che le nuove infrastrutture o le riqualificazioni devono essere fatte con criteri di progettazione universale e coprogettate coinvolgendo le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità. 

«È una campagna che si rivolge a tutti: dagli organizzatori degli eventi ai cittadini. Il nostro obiettivo è rendere il nostro un Paese migliore», ha detto Lisa Noja.
«Da tifoso ho vissuto in prima persona le difficoltà di prenotare un biglietto. A noi inoltre non è consentito né l’abbonamento né l’acquisto dei biglietti come gli altri. A ogni partita dobbiamo seguire una procedura macchinosa per avere l’accredito: i posti per le carrozzine sono 50, ma online a volte sono oltre 500», denuncia Di Lella che rivela di aver chiesto alla società l’istituzione di un abbonamento o di poter acquistare il biglietto. 

«Spesso la gratuità sembra il risarcimento della mancata accessibilità» dice Noja. «Io non voglio entrare gratis, voglio entrare come tutti gli altri». 

La petizione

Ed entrare in uno stadio, in una sala concerti o in una grande arena per assistere all’esibizione del proprio cantante preferito come tutti gli altri e non “in un mondo a parte” è quello cui mira Live for all che da manifesto si è fatto petizione online su change.org .

Come sottolinea Valentina Tomirotti il manifesto è «una pagina importante per l’autonomia e per la possibilità di poter condurre una vita nella socialità». Tomirotti ha anche ricordato la causa vinta contro l’Arena di Verona dove i posti in platea per le persone con disabilità motoria erano in punti dai quali il palco era invisibile «Ora dovrebbero porre delle pedane che consentano a tutti la fruizione dello spettacolo». 

E le testimonianze sono proseguite dimostrando come le persone con disabilità non chiedano la luna, ma il rispetto dei loro diritti, non in modo formale e l’abbattimento delle barriere che impediscono loro l’effettiva partecipazione alla vita culturale.

I primi a rispondere alla chiamata del Manifesto sono stati Tommaso Sacchi, assessore alla Cultura e Martina Riva, assessora a Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Milano che presenti al Centro Internazionale di Brera a Milano, hanno espresso l’intenzione di aprire un tavolo di confronto con i gestori degli spazi aperti e chiusi per rendere concerti e altri eventi di spettacolo dal vivo concretamente accessibili, trovando nuovi punti di coerenza tra norme di sicurezza e misure che consentano di attuare l’accessibilità secondo i principi di inclusione, anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.

L’appello

I punti del manifesto

  • “Prenotazioni uguali a tutti gli altri, con un click”, per pre-ordinare e acquistare attraverso gli stessi canali riservati al resto del pubblico, non necessariamente prevedendo una gratuità, ma un costo commisurato alle condizioni di accesso e differenziato in base alla collocazione del posto, come per tutti gli altri;
  • “Numeri democratici”, per far sì che i posti accessibili alle persone con disabilità siano il massimo possibile, in congruità con la disponibilità complessiva;
  • “Posti adeguati” per garantire visibilità e fruibilità piene affinché ogni spettatore possa godere dell’esperienza del live nella misura più estesa possibile, nel rispetto delle esigenze di sicurezza;
  • “Basta segregazioni” per permettere alle persone con disabilità di godere degli eventi dal vivo con il proprio gruppo di amici e non in “aree dedicate”, separate e discriminatorie;
  • “Nuovi parametri di progettazione delle infrastrutture”, per agevolare i processi di ripensamento dei principi di progettazione delle strutture destinate ai live secondo i principi della progettazione universale, con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità.

In apertura photo by Danny Howe on Unsplash

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