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Lituania, è bufera sui soggiorni solidaristici

L'autorità centrale ha espresso disappunto alla Cai italiana per "interferenze" sulle procedure adottive da parte di famiglie coinvolte nell'ospitalità solidale dei minori

di Benedetta Verrini

E’ bufera sui soggiorni solidaristici di minori lituani: a causa di una comunicazione ufficiale dell’autorità centrale, la Commissione Adozioni ha pubblicato un comunicato in cui precisa la situazione.

L’Autorità Centrale della Lituania si è ripetutamente lamentata a causa delle interferenze sulle procedure adottive provocate dai progetti di ospitalità di minori lituani da parte di famiglie italiane, chiedendo alla Commissione per le Adozioni Internazionali di intervenire per superare le criticità rilevate.

All’esito degli accertamenti compiuti, la Commissione ha verificato che un certo numero di coppie italiane ha effettivamente aderito ai progetti individuali di ospitalità di bambini lituani organizzati da associazioni private, in alcuni casi sperando di poter rapidamente adottare i bambini ospitati e in più occasioni tentando di opporsi agli abbinamenti decisi dall’Autorità Centrale lituana a favore di altre coppie italiane, i cui dossier erano da tempo depositati presso il Servizio statale per l’adozione di Vilnius.

Fenomeno preoccupante
La Commissione esprime preoccupazione per tale fenomeno, che determina confusione tra lo spirito di solidarietà sotteso alle ospitalità periodiche e il progetto familiare adottivo.
In particolare, si evidenzia che:
1) simili pratiche interferiscono sull’esercizio delle competenze dell’Autorità Centrale della Lituania (Paese che ha ratificato la Convenzione de L’Aja fin dal 1998), cui sola spetta di individuare le coppie da abbinare ai propri bambini: nei soggiorni di ospitalità, gli abbinamenti famiglie/bambini sono invece frutto di scelte del tutto casuali di associazioni private, che mettono le autorità competenti di fronte al fatto compiuto;
2) il convincimento talvolta nutrito dagli adulti ospitanti di avere acquisito una sorta di diritto di prelazione sui bambini accolti è causa di interferenze nella vita dei bambini, che ad esempio sono raggiunti telefonicamente anche dopo l’avvio della procedura adottiva;
3) tali attività danneggiano i minori, che vivono così nell’insicurezza, e quelle coppie che, rispettando rigorosamente la legge italiana e quella lituana, hanno depositato i loro dossier in Lituania e che, a volte dopo anni d’attesa, vedono gli abbinamenti decisi a loro favore dall’Autorità lituana messi in pericolo dalle interferenze di soggetti sopravvenuti e privi di titolo. Si tratta di situazioni concrete, che si stanno verificando anche in questi giorni.

La situazione in Lituania

Si rileva inoltre che, facendo parte la Lituania dell’Unione Europea, i soggiorni di ospitalità di minori lituani avvengono al di fuori di alcuna programmazione pubblica e di vigilanza istituzionale sulle famiglie ospitanti. Essi sono frutto di accordi diretti tra associazioni private e direttori dei singoli istituti, che individuano discrezionalmente i minori da inviare all’estero, senza alcun vincolo d’età. 

Facendo poi parte la Lituania dell’area Schengen e non essendo necessario il visto, l’ingresso dei bambini lituani in Italia non è sottoposto a particolare controllo da parte della Polizia di Frontiera.
È peraltro opportuno evidenziare che la Lituania è uno Stato in cui la qualità della vita ha da tempo raggiunto standard alti. La tutela dell’infanzia è particolarmente efficace sotto ogni profilo, ciò rendendo residuale il ricorso all’adozione internazionale.

Le adozioni italiane
L’Italia è il Paese che, dal 2000 ad oggi, ha realizzato il maggior numero di adozioni di bambini lituani: a fronte dei 67 bambini adottati dalle coppie italiane nel 2010, dei 71 adottati nel 2009 e dei 78 adottati nel 2008, 18 bambini lituani sono stati adottati da cittadini francesi nel 2008, 9 nel 2009 e solo 3 nel 2010, mentre 22 bambini lituani sono stati adottati nel 2009 da cittadini statunitensi.
Le adozioni realizzate da italiani riguardano bambini la cui età media è di otto anni e mezzo e molto spesso gruppi di fratelli.

“Tutto ciò premesso”, conclude il comunicato della Cai, “si assicura alle coppie i cui dossier sono depositati in Lituania che la Commissione per le adozioni internazionali opererà in stretto raccordo con l’Autorità Centrale lituana per assicurare il pieno rispetto della legge sull’adozione”.
“Si evidenzia che, ai sensi dell’articolo 6 della delibera n. 13/2008, gli enti autorizzati e le persone che compongono o dirigono l’ente o che vi prestano collaborazione a qualunque titolo non possono avere alcuna forma di collegamento o collaborazione con organizzazioni impegnate in programmi solidaristici di accoglienza di minori stranieri in Italia”.

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