Formazione

L’Italia vuole il “corridoio” verso i Balcani

Lo ha detto oggi il ministro Frattini, alla conferenza dei Paesi membri del Corridoio n.8. Strade e condotte petrolifere dalla costa pugliese fino a Istambul

di Benedetta Verrini

L’Italia pone tra le sue priorità, sia in ambito nazionale che comunitario, la realizzazione del Corridoio n. 8, la rete transeuropea di comunicazione intermodale tra la costa pugliese, Albania e Macedonia fino ad Istanbul, con una bretella verso Salonicco. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Franco Frattini, aprendo a Tirana la conferenza ministeriale dei Paesi membri del Corridoio, cui partecipano oltre l’Italia, la Commissione Europea, l’Albania, la Bulgaria, l’ex Repubblica jugoslava di Macedonia, la Grecia e la Turchia. La manifestazione e’ stata organizzata su iniziativa del ministro degli Esteri albanese, Ilir Meta. Si tratta della prima conferenza dei ministri degli Esteri degli stati interessati al Tracciato dopo la firma a Bari il 9 settembre 2002 del Memorandum of Understanding (Mou). La conferenza ha luogo alla vigilia del semestre di presidenza italiana in un momento in cui l’Unione Europea sta rivolgendo una particolare attenzione alle grandi infrastrutture europee di trasporto, ritenute di alto interesse strategico soprattutto in vista dell’imminente allargamento ad Est. Il Corridoio n. 8, che segue il Tracciato Brindisi-Bari-Durazzo-Tirana-Skopje-Sofia-Plovdiv-Burgas-Varna, e’ pensato quale elemento di collegamento tra il Mar Adriatico e il Mar Nero, con una diramazione meridionale orientata verso la Turchia e il Medio Oriente. Esso rappresenta un asse di grande rilevanza strategica poiche’, oltre ad un’estesa rete stradale di 1.270 chilometri e ad una rete ferroviaria di 960 chilometri, e’ costituito da un sistema di condotte di gas e petrolio con collegamenti fino a Baku.


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