Salute
L’Italia revoca l’ordine di vaccini
Berlusconi stoppa l'acquisto delle dosi ordinate. Sono 8 milioni i vaccini non utilizzati
È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 22 marzo l’ordinanza n. 3860 del presidente del consiglio dei ministri 17 marzo 2010, “Ulteriori disposizioni urgenti di protezione civile finalizzate a fronteggiare il rischio della diffusione del virus influenzale A (H1N1)”.
In base a questa nuova ordinanza l’Italia non acquisterà più le dosi di vaccino ordinate ma non ancora comprate, giudicando che gli 8 milioni di dosi di vaccino ancora disponibili siano sufficienti anche ad affrontare un’eventuale nuovo picco dell’influenza A in autunno. “La decisione e’ stata notificata ai produttori, ha spiegato Fabrizio Oleari, direttore generale Prevenzione e sanita’ del ministero della Salute. “E si e’ in attesa di ulteriori contatti. Sono in corso degli approfondimenti”.
Ecco il testo dell’Ordinanza.
– Considerato l’attuale andamento epidemiologico dell’influenza pandemica A(H1N1) nel territorio della Repubblica italiana;
– Considerato che pure a fronte della recente conferma, da parte dell’OMS, del livello 6 di allarme pandemico, le dosi di vaccino sino ad oggi acquisite dallo Stato costituiscono, in ogni caso, una riserva idonea a fronteggiare eventi epidemiologici connessi all’influenza A (H1N1), relativamente alla campagna di vaccinazione 2009/2010;
– avuto particolare riguardo ai risultati evidenziati dalla relazione del presidente dell’Istituto superiore di sanita’ in data 16 marzo 2010, protocollo n. 201/10 COR-F, nella quale motivatamente si conclude che «il quantitativo di vaccini pandemici ancora disponibili nel nostro Paese (circa 8 milioni di dosi) è piu’ che sufficiente a limitare gli effetti negativi di un’eventuale, ulteriore circolazione di A/H1N1 2009 almeno sino all’inizio della prossima stagione influenzale»;
– Considerato che la menzionata ricognizione dell’effettiva ed attuale situazione di fatto giustifica la parziale revoca e conseguente modificazione dell’efficacia dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 luglio 2009, n. 3798, nei termini indicati in dispositivo;
– Ritenuto, pertanto, che sussistono le condizioni, ai sensi dell’art. 21-quinquies della legge 7 agosto 1990, n. 241, per procedere alla revoca parziale e conseguente modificazione dell’art. 1, comma 1, dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3798 del 31 luglio 2009;
– Rilevato, sotto un autonomo e diverso profilo, che la commissione affari sociali, sanita’ e famiglia dell’assemblea del Consiglio d’Europa, nel gennaio 2010, ha aperto un’inchiesta in merito alle decisioni prese dall’Organizzazione mondiale della sanita’ e dagli stati membri, per fronteggiare il rischio della pandemia e che, a tal fine, e’ previsto un rapporto da parte del relatore incaricato, Paul Flynn, entro la fine del mese di aprile 2010;
– Sentito il Ministro della salute, che si e’ espresso con nota dell’11 marzo 2010;
il Presidente del Consiglio del Ministri dispone che:
Art. 1 1. Fermo quanto previsto dal citato art. 21-quinquies, a parziale revoca e conseguente modificazione dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3798 del 31 luglio 2009, con limitato riguardo alle esigenze relative alla stagione influenzale in corso, l’autorizzazione all’acquisto di cui all’art. 1, comma 1, della citata ordinanza è rideterminata quantitativamente nella misura massima indicata nella nota dell’Istituto superiore della sanita’ indicata in premessa.
2. Per effetto di quanto disposto dal comma 1, il direttore generale della prevenzione sanitaria del Ministero della salute e’ autorizzato a porre in essere gli atti consequenziali.
3. Resta impregiudicata ogni determinazione, azione od eccezione a tutela degli interessi pubblici, anche all’esito dell’attivita’ di inchiesta del Consiglio d’Europa citata in premessa. La presente ordinanza sara’ pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.