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L’Italia punisce quel che l’Europa …

Fondazioni/ Allarme sull’annunciata stretta fiscale: uno studio dell’Acri dimostra che dalla Spagna al Gran Bretagna usano una logica contraria. Il paragone è impietoso

di Redazione

Se le modifiche normative contenute nella legge delega di riforma fiscale venissero approvate, l?impatto sulla capacità erogativa delle fondazioni di origine bancaria sarebbe pesante.È l?allarme lanciato a fine gennaio dai vertici dell?Acri, guidati dal presidente Giuseppe Guzzetti, alla commissione Finanze della Camera. L?impatto potrebbe avere pesanti ripercussioni su tutti i beneficiari delle fondazioni che già oggi sono sottoposte a un regime fiscale in assoluto il più sfavorevole in Europa.

Tre sono le fonti di disagio. In primis, il previsto innalzamento dal 12,5% al 20% dell?aliquota sulle rendite finanziarie, che determinerebbe un carico d?imposta aggiuntivo di circa 90 milioni di euro l?anno. Una gabella salata in grado di mettere a serio rischio l?operatività sul territorio di tutti gli enti interessati. Poi c?è il nodo della tassazione sulle plusvalenze, che se entrasse in vigore porterebbe a un onere iniziale di 3,4 miliardi di euro, ovvero il doppio di quanto erogato dalle fondazioni ogni anno. Non va meglio neppure sul fronte dei ?dividendi e proventi assimilati?. Anche se non toccati dalla riforma, sono assoggettati a una tassazione uguale a quella applicata alle imprese, divenuta nel tempo via via più onerosa.

«L?attuale regime di tassazione», sottolinea l?Acri, «non valorizza il ruolo sussidiario delle fondazioni e non appare coerente con l?articolo 118 della Costituzione. Ancor più incongrui sarebbero ulteriori peggioramenti. Il confronto con l?Europa rende ancora più evidente il trattamento sfavorevole applicato alle fondazioni di origine bancaria».

Infatti oltrefrontiera i legislatori si sono mossi in tutt?altra direzione, varando forti politiche di sgravi. Come è successo in Francia, forse il Paese più all?avanguardia, dove la manovra finanziaria del 2005 ha detassato qualunque tipologia reddituale (dividendi, immobili, investimenti, terreni) delle fondazioni con finalità di utilità sociale. Anche in Germania si è delineata nel tempo una fiscalità particolarmente vantaggiosa, in cui è consentito l?accantonamento al patrimonio fino ad un terzo del reddito da investimento. Sulla stesso solco viaggia anche la normativa portoghese. In Gran Bretagna sono esentati i redditi da terreni, immobili, interessi bancari, dividendi e guadagni sul capitale, ed inoltre le attività economiche nei settori rilevanti.

Un altro Paese dove è prevista una legislazione fiscale ?soft? per le fondazioni è la Spagna, dove per tutti i redditi prodotti viene prevista una aliquota di tassazione agevolata del 10%, in luogo di quella ordinaria del 35. E in Austria è prevista una aliquota agevolata del 13%, in luogo di quella ordinaria del 25.


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