Politica

L’Italia ferma sulla mobilità dei disabili in Europa

Gli eurodeputati dell'Adle chiedono al governo italiano di adottare il contrassegno auto europeo

di Redazione

“L’Italia resta indietro anche per la tutela dei disabili. Nonostante svariate sollecitazioni da parte degli organismi Ue competenti, i disabili italiani continuano a essere discriminanti all’estero nel caso in cui debbano parcheggiare il loro veicolo, poiché non dispongono del contrassegno europeo da esporre. Per questo ci siamo rivolti alla Commissione Europea, per avere chiarimenti in merito”. Dichiararono i parlamentari italiani liberaldemocratici Vincenzio Iovine, Giommaria Uggias e Niccolò Rinaldi che sul tema hanno presentato un’interrogazione scritta il mese scorso.

“Già dal 1998, – spiegano gli eurodeputati – la maggior parte degli Stati europei ha adottato un contrassegno europeo che permette ai disabili dei paesi membri di esercitare il loro diritto alla mobilità sull’intero suolo europeo. Questo, quindi, consente a un disabile che ha diritto a particolari agevolazioni nel paese in cui risiede di beneficiare delle medesime anche negli altri paesi dell’Ue. Spetta però agli Stati membri di rilasciare il contrassegno, in base alla definizione di disabilità di ciascun cittadino e secondo le modalità da essi prescelte”.  

“La risposta all’interrogazione, giunta da parte della Commissaria Viviane Reading, è chiara: l’Italia non ha ancora concretamente messo in atto la modifica del contrassegno di parcheggio per le persone con handicap, adattantolo, come si impone, al modello raccomandato dal Consiglio europeo. Volgiamo quindi un appello al ministero italiano competente – concludono i tre europarlamentari dell’Alde – perché tale modello venga adottato il prima possibile affinché i cittadini italiani disabili non siano più discriminati”.


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