Sostenibilità
L’Italia è pronta a ripulire il mare libanese
Una macchia di idrocarburi si è formata lungo le coste, dopo il bombardamento della centrale elettrica di Jiyyeh. Per i Verdi bisogna proibire di colpire gli obiettivi che possano causare danni ambien
di Redazione
”L’Italia e’ il primo Paese a rispondere all’appello delle autorita’ libanesi e delle Nazioni Unite, per ripulire l’enorme macchia di idrocarburi che si è formata lungo oltre 100 km di coste libanesi, a causa del bombardamento della centrale elettrica di Jiyyeh. E’ questo un altro degli effetti drammatici che genera il conflitto in Medio Oriente, oltre alle vittime umane sono ingenti anche i danni ambientali”. Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare, in una conferenza stampa a Roma in cui ha illustrato l’iniziativa di cooperazione ambientale che l’Italia effettuera’ in Libano non appena il conflitto si esaurira’.
”Stiamo predisponendo -ha continuato il ministro- navi e aerei per dare, immediatamente, un supporto per ripulire la costa libanese. E non appena scattera’ il cessate il fuoco, ci auguriamo quanto prima, interverremo per monitorare anche la situazione ambientale. Tale esigenza di intervento deve trovare il sostegno di tutta la comunita’ internazionale, motivo per il quale e’ necessario riflettere su una futura convenzione che ponga il divieto di colpire obiettivi che possano causare disastri ambientali”. ”In tal modo -ha concluso il ministro Pecoraro Scanio- si acquisira’ una consapevolezza crescente che i danni all’ambiente sono un ulteriore disagio che si crea anche alle popolazioni civili colpite dai conflitti, oltre a quelle dei territori limitrofi, cosi’ come sta accadendo per parte delle coste ciprioti e turche”
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