Politica

L’Italia dei comuni, una scuola di politica e economia civile per riattivare il Paese

Da oggi è possibile iscriversi a un'innovativa scuola di cittadinanza attiva che coniuga politica, società, welfare con i principi dell'economia civile. Riconnettere passione e competenza, visione etica e sano pragmatismo: questa la sfida

di Redazione

Non si può: è la parola- chiave che vale per tutte le porte, ma non ne apre nessuna. Il nostro, osservava già nel XVIII secolo il padre dell'economia civile, Antonio Genovesi, è un tempo afflitto da «nonsipuotismo». . Come uscire da questa impasse? Come riattivare il nesso tra competenza e pratica? Con una logica bottom-up: riattivando il nesso tra passione, valori e competenza.

Se ne è parlato sabato scorso, in occasione del lancio della scuola di politica e economia civile L'italia dei comuni. Un'iniziativa promossa da SEC, Scuola di Economia Civile, dall’Associazione di Promozione Sociale NexT-Nuova Economia per Tutti, dalla Rete di Economia civile Sale della Terra e dalla Rete dei Piccoli Comuni Welcome, che ha in Vita un partner attivo.

Aperta a cittadine e cittadini interessati a svolgere un ruolo attivo nell’amministrazione dei piccoli comuni italiani, a coloro che già abitano quelle comunità o che hanno un progetto di sviluppo locale di una piccola comunità, la scuola si rivolge anche a sindaci, assessori, dirigenti e personale operativo. Con alcuni obiettivi molto semplici, ma molto chiari: rafforzare le competenze sui temi dello sviluppo sostenibile e dell’economia civile; creare un modello di analisi e progettazione sostenibile delle politiche pubbliche locali; valorizzare e connettere le buone pratiche amministrative, favorendo la nascita di nuove esperienze di inclusione sociale, integrazione e sviluppo locale; promuovere sensibilità politica ai temi dell’Agenda 2030.

«Partendo da esperienze molto concrete, cercheremo di promuovere la condivisione di buone pratiche», ha spiegato Angelo Moretti, Presidente della Rete di Economia Civile "Il sale della terra", nel corso della presentazione di sabato. Buone pratiche che, ha aggiunto il professor Leonardo Becchetti, «oramai siamo in grado di misurare, con una metrica e un metodo affinato nel corso degli anni».

Il tema, ha spiegato Elena Granata vice Presidente della SEC, «non è contrapporre centro e periferie, ma lavorare su ciò che è connesso e ciò che ancora non lo è». Creare una rete, creare connessioni: la sfida dei piccoli borghi e dei loro amministratori è quella di uscire dallo stereotipo «piccolo è bello», ha aggiunto Luigino Bruni.

Per farlo bisogna «rovesciare un paradigma, sociale ed economico, ma anche comunicativo». Valorizzare il capitale umano, incrementare il capitale relazionale, saper gestire il capitale narrativo: queste tre competenze – ha spiegato Gabriella Debora Giorgione, che dirige la comunicazione del "Sale della Terra " e dei "Piccoli Comuni Welcome" – verranno messe in gioco nel corso delle lezioni, al fine di condividere pratiche attivi di trasformazione, di coprogettazione e di comunicazione.

Le attività inizieranno ad ottobre e si concluderanno a dicembre 2021, in sessioni di lezioni, seminari e webinar che si svolgeranno in quattro fine settimana, due in presenza e due in modalità online. Le iscrizioni, aperte a partire da oggi presso la SEC, Scuola di Economia Civile, termineranno il 15 settembre 2021. Tutte le informazioni sono reperibili ► qui.

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