Uno studio del 2001 condotto su 10 Paesi europei mostrava che tra gli individui di 30-34 anni la percentuale più elevata di coloro che vivevano ancora in famiglia era in Italia, 67,6% contro valori ben più bassi degli altri Paesi mediterranei, che pur ci assomigliano per cultura ed istituzioni. Da una ricerca di Francesco Billari e Agnese Vitali del 2007 (su dati del 2004-05) emerge che 10 anni dopo le cose non sono molto diverse. Ma anche quando escono di casa, i giovani italiani non tagliano il cordone ombelicale con la famiglia d’origine, come spiegano gli esperti del sito neodemos.it. Essi infatti, più di altri in Europa, restano a vivere vicino ai loro genitori e continuano a ricevere aiuti (sia materiali che economici) anche dopo essere andati a vivere da soli. L’indagine «Famiglia e soggetti sociali» dell’Istat rivela che il 3% delle coppie del campione, sposate da non più di 10 anni, è andato a coabitare con i genitori di lei quando si sono sposate, il 7% viveva nello stesso edificio e il 20% in un’abitazione vicina, distante meno di un chilometro.
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