Focus

L’istruzione? Uno strumento di libertà

I progetti e programmi di Eni per rafforzare l’accesso all’istruzione in Italia e nel mondo.

di Redazione

Oltre 600 milioni di bambini e adolescenti in tutto il mondo non sono in grado di raggiungere livelli minimi di competenza in lettura e matematica, anche se due terzi di loro frequenta la scuola. Inoltre, sebbene siano stati compiuti progressi significativi verso il raggiungimento dell’istruzione primaria universale, con l’87% dei bambini che vi hanno accesso, ben 64 milioni ne restano ancora esclusi, la maggior parte dei quali appartiene a gruppi emarginati. Le condizioni socioeconomiche influenzano fortemente le possibilità di frequenza e il completamento dell’istruzione primaria, con 1 bambino su 4 che nei Paesi più poveri non vi ha accesso.

I dati rilasciati dall’Unicef sulla condizione dell’istruzione nel mondo, letti a poco più di sette anni dalla data-obiettivo posta dall’ONU per il raggiungimento dei Sustainable Developments Goal dell’Agenda 2030, mal si conciliano con quell’obiettivo n.4 dell’Agenda che prevede di “Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti”. Ma sono utili per dare un contesto al senso dell’impegno che Eni sta mettendo in campo, in Italia e nel mondo, per fare dell’accesso all’istruzione e alla formazione un fattore di crescita umana, economica e sociale. Un impegno che si traduce in progetti educativi e formativi sviluppati in collaborazione con i governi nazionali e i piani ministeriali dei Paesi presso i quali Eni opera, e che riguardano tutti i livelli di istruzione: primaria e secondaria, università e alta formazione, formazione tecnica e professionale, ma anche iniziative didattiche e di sensibilizzazione.

Al di là delle diverse declinazioni dei progetti, la filosofia che muove questo sforzo è chiara, e confermata anno dopo anno dalla pratica. «L’istruzione offre
a ciascun individuo l’opportunità di essere libero ed elevarsi, rispetto al proprio ambiente di origine e ai limiti ad esso correlati, sviluppando i propri talenti e de-terminando il proprio percorso di vita; permette, inoltre, alle comunità di superare le barriere che ne impediscono lo sviluppo», sintetizza Claudio Descalzi, CEO di Eni. «Competenze, idee, capacità di innovare sono leve fondamentali per le imprese, per generare valore condiviso e dare risposte alle sfide del nostro tempo. La formazione è da sempre per noi un elemento chiave per le nostre persone e per le comunità dei Paesi in cui operiamo: lo è ancora di più negli ultimi anni, in cui si è registrato un rallentamento verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile definiti dalle Nazioni Unite sul fronte dell’istruzione».

Il Focus sviluppato da Vita insieme a ENI, contenuto all’interno del numero del magazine di novembre (qui il link), è un viaggio attraverso i progetti e le iniziative di formazione sviluppate dal Gruppo in Italia e nel mondo, e gli impatti positivi portati nelle diverse comunità.

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