Welfare
L’Istruzione ha violato la privacy di una disabile
Usando la formula «portatore di handicap» su un documento. Dovrà sostituirla con diciture generiche o codici numerici.
«La decisione adottata da alcune amministrazioni pubbliche di indicare nelle graduatorie dei lavoratori trasferiti, accanto al nome, la
dicitura «portatore di handicap» tra le eventuali cause di
precedenza viola la legge sulla privacy. E secondo il garante la formula «portatore di handicap» dovrà essere sostituita con diciture generiche o codici numerici»
Ne da notizia l’agenzia di stampa Agi, secondo cui l’Authority si è così pronunciata «nell’affrontare il caso di una insegnante elementare che lamentava di non aver avuto idoneo riscontro ad una richiesta rivolta al competente provveditorato agli studi, con la quale
chiedeva la cancellazione o la trasformazione in forma anonima
della dicitura «portatore di handicap» che compariva accanto al
suo nome, in un’elenco di lavoratori trasferiti presso altre
sedi. La ricorrente sottolineava, inoltre, come la diffusione
del dato sanitario, avvenuta in violazione della legge sulla
privacy, le avesse determinato una situazione di grave disagio a
livello personale e di relazione con gli altri colleghi».
Invitato dall’Autorità a soddisfare le richieste della ricorrente, informa l’Agi, il Ministero dell’Istruzione, dell’università e della ricerca ha giustificato il proprio comportamento affermando che, per esigenze di pubblicità e di
trasparenza dell’attività amministrativa, le graduatorie devono
riportare chiaramente le cause che determinano i trasferimenti. L’elenco affisso all’albo, poi, non poteva essere ritirato prima
di 60 giorni, termine previsto per un eventuale ricorso. Il
Garante, accogliendo il ricorso dell’interessata, ha invece
affermato che la divulgazione del dato sanitario dell’insegnante
era illecita perchè avvenuta in violazione della legge sulla
privacy, che vieta espressamente la diffusione di dati idonei a
rivelare lo stato di salute delle persone.
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