Welfare

L’istituto S.Anna cerca sperimentatori di protesi

L’Istituto Sant’Anna cerca persone che hanno subìto una amputazione agli arti superiori. Si tratta di sperimentare protesi in grado di restituire la sensazione del tatto. L'iniziativa si rivolge, per motivi logistici, ai residenti in Toscana.

di Carmen Morrone

La mano artificiale è uno degli ausili su cui scienza e ricerca stanno investendo le loro migliori energie. La manualità naturale è infatti molto difficile da raggiungere per via della moltitudine di movimenti.

Con le dita della mano naturale facciamo azioni – della cui complessità non ci si accorge- che rappresentano ancora delle questioni aperte per la bio-ingegneria. Come ad esempio la possibilità di tenere in mano oggetti molto piccoli o molto leggeri. La sfida dell'Istituto S.Anna di Pisa è ancora più ambiziosa: far sentire di nuovo con il senso del tatto.

Per migliorare le condizioni di vita degli invalidi sul lavoro e di consentire il loro totale reinserimento è stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra ANMIL (Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi sul Lavoro) e Istituto Sant’Anna, in cui i due enti mettono reciprocamente a disposizione le proprie conoscenze, competenze, risorse ed esperienze sul campo per progettare, realizzare e collaudare i prototipi protesici.

La Scuola Sant’Anna di Pisa e in particolare l’Istituto di Bio-Robotica si occupa dal 1999 dello studio e sviluppo di mani robotiche artificiali e di protesi di mano innovative. L’obiettivo dei progetti di ricerca quali CYBERHAND, NEUROBOTICS, SMARTHAND e WAY, finanziati in questi anni dalla Comunità Europea, è quello di realizzare una protesi sostitutiva della mano controllabile intuitivamente e in grado di restituire stimoli sensoriali alla persona, ovvero una protesi capace di trasformare l’intenzione dell’amputato in azione della mano robotica e, allo stesso tempo, attivare l’interazione della mano con l’ambiente in percezione sensoriale per la persona.
 

Strategico il ruolo dell’ANMIL che, con i suoi 450mila Soci invalidi sul lavoro, si impegna a testare la validità e la funzionalità in termini di resa e prestazioni dei prototipi, che devono essere in grado di recuperare e migliorare le capacità residue che ha comportato una mutilazione o una menomazione. Per questi fini l’Associazione individua su tutto il territorio nazionale, tra i propri iscritti, i soggetti idonei alle attività di sperimentazione dei suddetti sistemi di riabilitazione, altamente tecnologici ed innovativi, per dare appunto il proprio contributo nel processo di collaudo e di verifica, mettendo a disposizione appositi locali presso le proprie sedi.
Una sfida e un impegno che ANMIL e l’Istituto di ricerca portano avanti per migliorare la qualità della vita e le condizioni di salute di tutti gli infortunati sul lavoro, ma non solo, e per garantire il diritto ad un pieno reinserimento lavorativo, sociale e familiare. Tutti aspetti imprescindibili per il rispetto della dignità di ogni uomo.
Obiettivo comune dei due partner è anche quello di coinvolgere Enti terzi con cui portare avanti progetti di studio o commesse tese a migliorare ed incrementare questo innovativo e sperimentale progetto di ricerca che sarà coordinato da un apposito Comitato di Coordinamento ed Etica composto da quattro membri, due in rappresentanza della Scuola e due dell’Associazione.

Per informazioni è possibile contattare la Sede ANMIL di Pisa chiamando il numero 050.29129


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