Famiglia
L’Istituto bancario San Paolo apre a Torino il primo “Multiethnic Point”
Si tratta di unarea all'interno di un'agenzia Sanpaolo, dedicata alla clientela multietnica, dove un team assiste i clienti di lingua cinese, araba, inglese e francese
E? attivo a Torino nel quartiere di Porta Palazzo, la zona del capoluogo piemontese a più alta densità di popolazione extracomunitaria, il primo “Multiethnic Point” dell?istituto bancario torinese San Paolo Imi. Si tratta di un?area, situata all’interno di u?’agenzia Sanpaolo, dedicata alla clientela multietnica, dove un team di persone qualificate assiste i clienti di lingua cinese, araba, inglese e francese. Un impegno quello del Sanpaolo Imi conseguente alla crescita della popolazione straniera in Italia. Una popolazione più giovane, concentrata per il 70% in Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, come ha spiegato Laura Vescovo, responsabile analisi di mercato concorrenza del Sanpaolo Imi. Una immigrazione alla ricerca della stabilità, come dimostra la crescita del numero dei nuclei familiari che si riuniscono, l’occupazione, nel 2002 sono stati in Italia 650.000 gli immigrati assunti, pari all’11% delle assunzioni totali.
Un’immigrazione che dimostra grande attitudine alla imprenditorialità: sono 140.000 le ditte individuali. Ed anche una grande attitudine al risparmio, pur in presenza di stipendi non alti: nel 2002 si calcola siano stati, almeno, 792 milioni di euro le rimesse inviate dall?Italia nei Paesi d?origine. In considerazione di queste caratteristiche muta anche il rapporto immigrati-banche, via via che si consolida la presenza straniera in Italia. “In questo senso – ha spiegato Luciano Nebbia, capo dell?area di Torino – il Sanpaolo Imi intende muoversi in tre diverse direzioni, ispirate al principio delle pari opportunità: riduzione delle barriere di accesso ai servizi bancari, sviluppo di accordi di cooperazione con banche dei Paesi di origine delle popolazioni immigrate (Due protocolli di intesa in questo senso sono stati sottoscritti con la Banque Marocaine du Commerce Exterieur e con la Banque Internationale Arabe de Tunisie) ed iniziative di microcredito agevolato. Si tratta – ha concluso Nebbia – di un punto di partenza e non di un punto di arrivo nell’ottica dello sviluppo di una nuova economia della nostra citta’”.
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