Famiglia

L’internauta? E’ un volontario

Secondo una ricerca inglese, l'identikit del navigatore della rete corrisponde a un ragazzo, estroverso, laureato e attento al mondo della solidariet

di Benedetta Verrini

L’internauta? E’ un ragazzo modello: devoto, buon fedele, e disposto a impegnarsi nel volontariato. La prima ?analisi psicosociale? del navigatore di Internet disegna in un modo nuovo e inatteso i navigatori della rete.
È stata preparata in Inghilterra da due ricercatori della University of Warwick ma i suoi esiti sono ? secondo gli studiosi ? ampiamente generalizzabili, almeno in Europa. «Anche per noi è stata una sorpresa. Lo stereotipo è quello del maschio solitario, introverso, che preferisce le amicizie virtuali delle chat room. La realtà è quella, sì, di un ragazzo abbastanza giovane, ma grandemente orientato al mondo esterno e al sociale: d’altra parte basta osservare lo sterminato spazio web occupato dalle organizzazioni religiose», spiega il professor Andrei Oswald, che ha coordinato lo studio.
Dall?analisi del popolo di Internet è risultato, in particolare, che il 50 per cento degli utenti della rete va in chiesa abbastanza regolarmente, e che il 30 per cento è impegnato nel volontariato o comunque in gruppi comunitari (contro una media del 23 per cento dei non-utenti). «I surfer passano molto tempo davanti al computer, ma non per questo riducono i rapporti con amici o familiari», aggiunge il dottor Jonathan Gardner, co-autore dello studio. «Semplicemente tagliano il tempo dedicato alla televisione. Internet, insomma, invece che spettacoli o fiction».

Più in generale la ricerca ha rilevato che:

* Il 61 per cento di chi ha un reddito superiore ai 100 milioni annui fa uso di Internet
* Solo il 9 per cento di chi ha un reddito fra i 15 e i 30 milioni fa uso di Internet
* Il 72 per cento dei laureati utilizza la rete
* Solo il 9 per cento di chi ha solo la scuola dell?obbligo fa uso della rete
* L?utilizzo medio della rete è di 3,5 ore alla settimana (2,5 per le donne).

La ricerca è stata pubblicata nell?ambito del 18esimo rapporto ufficiale sulle British Social Attitudes, curato dal più grande centro di studi sociali inglese, il National Centre for Social Research.
Info: www.saluteitalia.net

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