L'evento
L’insegnante che rappa Dante e Zola: amo il mistero che c’è nella meraviglia
A Piacenza, ospite della serata di apertura del Festival del pensare contemporaneo, anche Murubutu (pseudonimo di Alessio Mariani), rapper, autore, scrittore e docente di filosofia e storia presso il liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia
di Alessio Nisi
Quando non è in sala d’incisione, quando non scrive, quando non è in classe, Murubutu (all’anagrafe Alessio Mariani, classe 1979, da Reggio Emilia) presenta testi letterari in rap. Rapper, autore e scrittore, il professor Mariani insegna filosofia e storia al liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia e intanto inventa uno stile, un metodo, che è anche un crossover di idee, un attraversamento. Si chiama rap didattico. «È un sotto genere che ho inventato io», precisa Mariani, in cui «la musica, e il rap in particolare, si assume la responsabilità di trasmettere contenuti di tipo culturale e strettamente scolastico».
Qualche nota biografica. Vicino all’hip hop dagli anni Novanta, Murubutu nel 2000 inizia a immaginare un punto d’incontro tra il mondo della scuola e quello del rap: il desiderio è quello di renderlo uno strumento espressivo, per trasmettere contenuti culturali senza trascurare l’importanza della forma stilistica. Il risultato è, appunto, il rap didattico.
Nel 2009 intraprende un progetto solista, racchiuso in sette album interamente dedicati allo storytelling, in cui sonorità hip hop classiche fanno da sfondo a testi con una forte vena cantautorale, poetica e letteraria, tra cui spicca l’album “Infernvm”, ispirato alla Commedia di Dante e realizzato in collaborazione con il rapper Claver Gold.
Oggi Murubutu è impegnato in due progetti: Murubutu & Moon jazz band, una reinterpretazione in chiave jazz del suo repertorio e Letteraturarap, un talk dedicato al legame tra narrativa e rap.
Un invito a immergersi nel flusso di idee
Murubutu sarà tra i protagonisti del Festival del pensare contemporaneo, in programma a Piacenza dal 19 al 23 settembre. Toccherà anche a lui aprire le porte del festival, proprio stasera, quando Andrea Colamedici, direttore filosofico del festival, dialogherà con musicisti e artisti, capaci di veicolare le proprie visioni del contemporaneo attraverso diverse forme espressive. Una sessione iniziale (QUI i dettagli), che è soprattutto un invito a immergersi nel flusso di idee, suoni e parole che caratterizzano il festival, unendo diversi linguaggi artistici per esplorare e comprendere la nostra contemporaneità.
Tra il dubbio e la paura
«La meraviglia», spiega sempre Murubutu, «nasce della equilibrio tra il dubbio, l’entusiasmo e la paura ed è alla base del meccanismo della conoscenza, come diceva Aristotele. Sulla scorta di questa riflessione aristotelica io diro proprio di quel percorso che, grazie alla meraviglia, allo stupore e alla curiosità, mi porta a scrivere e ad esplorare i mondi attraverso lo storytelling».
Questo metodo funziona perché i ragazzi vedono utilizzato in sede didattica un modo espressivo più vicino, in un alfabeto che è più loro che degli insegnanti
Murubutu – rapper e insegnante di filosofia e storia al liceo Matilde di Canossa di Reggio Emilia
Tutti i fili della divulgazione
«Sono tutti mondi», precisa, «che si uniscono nel nome della scoperta, oltreché della divulgazione, ovviamente. È proprio questo il meccanismo che mi porta a scoprire e a commuovermi spesso delle scoperte che faccio in quelli che sono i percorsi delle varie biografie che studio e che cerco di mettere in rima e che sono la base della trasmissione culturale sia artistica che didattica».
La meraviglia e il progresso del pensiero
E se la meraviglia ci aiuta a non arrenderci di fronte allo spavento, Murubutu non nasconde un certo amore per il mistero, il dubbio, il pericolo e lo spavento. «La meraviglia», sottolinea ancora, «nasce dal non riuscire a giustificare fenomeni nuovi, che non riusciamo a ricondurre a fenomeni precedenti e a spiegazioni razionali. È proprio a quel punto proviamo stupore e meraviglia. Tutto questo fa parte del progresso del pensiero fantastico, ma anche di quello scientifico».
Presento libri in rap
Dicevamo dei libri in rap. Murubutu è protagonista di talk che attraggono «docenti, ragazzi, ma anche curiosi», «in cui presento libri in rap. Penso alla Divina Commedia, con canzoni dedicate a Beatrice e a Caronte, ma anche agli autori del naturalismo francese come Zola e Maupassant e russo (penso alle Memorie di un cacciatore di Turgenev) e a quelli del realismo magico. Ho cantato anche brani da Cent’anni di solitudine e anche da libri meno noti».
In apertura e nel testo foto di ph. Bert
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.