Non profit

L’Inps va all’attacco

L'ente previdenziale cerca 500 dottori per stanare i falsi invalidi. A pochi giorni dal doppio dietrofront del governo

di Riccardo Bagnato

Settimane a dir poco insopportabili – e non tanto a causa del caldo – per il mondo della disabilità. Non bastavano infatti le norme contenute nella manovra a discriminare chi già vive una situazione di difficoltà sociale. Ad aggiungere al danno, l’umiliazione, la proposta di norma con cui innalzare la percentuale di invalidità civile dal 74 all’85% (norma poi stralciata grazie alla protesta di Fish e Fand), o ancora l’emendamento che innalzava il numero degli alunni nelle classi in cui sono presenti bambini disabili (anch’esso eliminato all’ultimo momento). Ora, a lanciare il contrattacco contro disabili, veri o presunti, è la stessa Inps in persona.

L’ente previdenziale intende infatti schierare – o dipendentemente dai punti di vista “improvvisare” – un vero e proprio esercito, per stanare i falsi invalidi civili. E per questo ha pubblicato online un bando indirizzato a «488 medici esterni specialisti in medicina legale o in altre branche» per «accertamenti sanitari di invalidità civile, cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità e delle conseguenti ricadute funzionali sull’attività istituzionale dei Centri Medico Legali». «Questi – si legge nel bando – svolgeranno la propria attività con un impegno orario di almeno 20 ore settimanali fino a un massimo di 1.040 ore annuali. Gli incarichi hanno durata di dodici mesi e non sono automaticamente rinnovabili».

Superato il ciclone-Tremonti, si temeva una ritorsione a tappeto. E questo è puntualmente avvenuto. Lo stesso Franco Bomprezzi, giornalista ed editorialista di VITA lo aveva segnalato questa settimana sul proprio blog: «L’Inps si è lanciata nella campagna di luglio, raffica di raccomandate indirizzate a invalidi civili, così, senza neppure un minimo di screening, un tanto al chilo – e aggiunge – parliamoci chiaro: nessuno contesta il diritto teorico di verificare la persistenza dei requisiti che hanno portato, negli anni passati, una regolare commissione medica, onesta fino a prova contraria, a certificare una percentuale di invalidità tale da comportare l’attribuzione di un beneficio economico, pensione, assegno, o indennità di accompagnamento. Ma questo controllo, va ricordato con forza, è finalizzato esclusivamente a smascherare falsi invalidi, ossia persone che stanno truffando lo Stato perché sono state aiutate, in questa truffa, da medici compiacenti o collusi, o corrotti».

D’altra parte, calcolatrice alla mano «l’Inps, per scovare i falsi invalidi, dovrebbe terminare 100mila controlli circa entro il 31 dicembre  – scrive Carlo Giacobini di Handylex.org – parliamo di 900 controlli al giorno, una volta spuntati i festivi e i non lavorativi. Evidentemente l’organico a disposizione non è sufficiente». E Franco Bomprezzi aggiuunge: «Questo è il segnale che Inps non ce la fa con i propri organici, dopo per altro aver scippato alle Asl la competenza sulle certificazioni (per volere diretto di Tremonti, il federalista, sic)». Laconico a questo punto il commento dello stesso Giacobini: «I 488 dottorini – facendo un rapido calcolo al minimo – costeranno 15 milioni di euro. Non è molto: ma per recuperarli basterà revocare l’indennità di accompagnamento a “sole” 2500 persone». L’operazione ha una sua logica economica. Quella umana e sociale?

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