Welfare

L’innovazione piace al sociale

Al convegno "L'Italia che aiuta l'Italia!" i dati della ricerca sull'innovazione nelle cooperative sociali

di Redazione

Oltre 60% delle cooperative sociali italiane ha realizzato nel corso degli ultimi tre anni attività innovative. L’80% di queste cooperative ha avuto vantaggi economici dai processi innovativi adottati. Il 32% delle cooperative sociali intervistate è in condizioni di crescita.
Sono i principali dati che emergono dalla ricerca sull’innovazione delle cooperative sociali in Italia dell’European institute on cooperative and social enterprise (Euricse), che ha analizzato la loro capacità innovativa, in che ambiti si stanno diffondendo e quali prospettive aprono per il futuro sviluppo. Il rapporto viene presentato nel corso del convegno ‘L’Italia che aiuta l’Italia!’, organizzato da Federsolidarietà e da Federazionesanità le federazioni di Confcooperative.

Lo studio, condotto per i vent’anni della legge 381 del 1991, si basa su 400 interviste svolte ai dirigenti delle cooperative sociali di Confcooperative-Federsolidarietà operanti sull’intero territorio nazionale dal luglio a settembre 2011. Dallo studio condotto emerge inoltre che tra le cooperative che innovano il 37% ha sviluppato nuovi servizi, il 28% ha individuato nuovi utenti e il 60% ha attuato misure di miglioramento organizzativo interno. Mentre il 59,7% delle cooperative sociali copre nuovi rischi, che risultano scoperti dal welfare ‘istituzionale.

Dai dati, si legge nello studio, emerge con chiarezza che “la cooperazione sociale è un motore di sviluppo del welfare e un protagonista dei processi di cambiamento e riorganizzazione della spesa sociale che stanno caratterizzando il sistema di protezione sociale del Paese”. In forza della loro natura privata e del loro fine sociale, le cooperative sociali, secondo quanto emerge dai risultati della ricerca, “sono particolarmente adatte a svolgere le funzioni di innovazione del sistema dei servizi, perchè esse incorporano quasi per definizione un’attenzione ai bisogni.

Inoltre, la dimensione economica del loro agire spinge a porre grande attenzione all’uso delle risorse economiche, mentre il coinvolgimento della società civile permette di fare emergere nuove risorse aggiuntive in termini di capitale sociale territoriale. Il 34% delle cooperative riceve donazioni”.
Dalla ricerca emerge come i processi innovativi delle imprese sociali si scontrano attualmente con la crisi della finanza pubblica. A seguito dell’interruzione dell’onda espansiva del welfare, molte cooperative hanno imboccato tuttavia anche la strada della riorganizzazione e della sperimentazione di nuove strade di sviluppo.

I processi di innovazione totale in atto sembrano rivelare anche una capacità di fondo della cooperazione sociale di rinnovarsi in profondità e andare oltre le traiettorie sperimentate. In ciò le cooperative sociali sembrano avere raggiunto la maturità tipica di una qualsiasi altra forma d’impresa che di fronte alle difficoltà e alle opportunità di crescita reagisce innovando ed esplorando territori inediti.  

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.