L’innovazione del fundraising

di Paolo Venturi

Il tema della raccolta fondi oggi è quanto mai di attualità. In particolare, si offre come risposta al deficit di risorse che colpisce tutte le organizzazioni che non vivono di “scambi di equivalenti”, ma di risorse provenienti da “terzi” (donatori).

Il ri-orientamento delle organizzazioni al fundraising viene spesso percepito come scelta emergenziale e inteso al pari di qualsiasi altra spesa per dotarsi di strumenti e professionalità specialistiche. Ma il fundraising è molto di più, non solo per ciò che è come “competenza”,  ma soprattutto come meccanismo generativo di cambiamento (dal basso).

La cultura del fundraising produce un impatto (outcome) almeno su 3 direzioni: 

– Il cambiamento dell’oggetto. Coinvolgere e recuperare fiducia e risorse è oggi indispensabile per rispondere a nuovi bisogni. Gran parte della qualità della vita della nostra società risiede nella produzione di beni e servizi attivati dalla raccolta fondi, senza la quale molti servizi  non ci sarebbero.

– Il cambiamento del soggetto. Donare è un atto di fiducia che se reciprocata genera un soggetto nuovo. La cultura del dono in questo senso ha una valenza educativa: chi partecipa (donando) si lega a qualcosa che lo gratifica e a cui si appassiona e lo cambia.

– Il cambiamento del modello. Donare significa alimentare un nuovo paradigma di sviluppo. Un paradigma che si alimenta dal basso, capace di generare iniziative che diversamente non potrebbero esistere.

In poche parole serve una visione olistica del fundraising che deve superare le secche “dell’isomorfismo tecnicista” e deve aprirsi ad una rigorosa cultura professionale capace di alimentare nelle organizzazioni non profit una prospettiva di futuro. 

Ecco quindi che il fundraising, inteso come partecipazione, traguarda la singola buona causa e si spinge come strumento di un nuovo ben-essere (well being); questa affermazione è certificata dal numerose ricerche che dimostrano,  infatti, che ad alti livelli di ben-essere corrispondono alte percentuali di popolazione che effettua donazioni (civic engagement). Una correlazione solida  che deve farci riscoprire il senso del fundraising e la sua più grande innovazione:  tenere insieme beneficiario, donatore e società. 

 

 

 

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.