Welfare

LinkedIn punta sul volontariato

Da settembre il social network dei professionisti inserisce le esperienze nel non profit nel profilo

di Gabriella Meroni

Dallo scorso mese di settembre LinkedIn, il networking globale dei professionisti, ha inserito un campo nuovo nel profilo degli aderenti: le esperienze di volontariato. La decisione, sottolineata dal New York Times, è seguita a un sondaggio online da cui è emerso che il 41% dei datori di lavoro considerava il lavoro volontario  alla pari del lavoro retribuito, e il 20% affermava di aver deciso di assumere delle persone in base alle esperienze di volontariato che avevano maturato.

 

«È stato il campo più richiesto», conferma Krista Canfield, portavoce di for LinkedIn. «Sempre più persone capiscono che il volontariato spinge a competere nel mercato del lavoro. In questa fase economica non bisogna certo rimanere in poltrona. Meglio cercare un ente non profit che ha bisogno di aiuto, e crearsi delle competenze mentre si fa del bene».

L’attività volontaria – conclude il New York Times – può anche portare chi la pratica a trovare un lavoro retribuito: nel 2009 le organizazioni non profit hanno occupato il 9% della forza lavoro totale negli Usa, producendo il 5,4% del Pil, secondo quanto calcolato dal National Center for Charitable Statistics.


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