Welfare

L’influenza A? È un virus buono

Parla Walter Marrocco del sindacato dei medici di famiglia

di Maurizio Regosa

«Per un individuo in discreto stato di salute superare la nuova influenza è più facile che affrontarne una normale». Discorso diverso per gli over 65.
«Ma in Italia siamo già riusciti a rallentare
la diffusione della febbre: avremo più tempo per studiare le contromisure»«Noi medici di famiglia ci siamo e continueremo ad esserci», premette Walter Marrocco, responsabile dell’attività scientifico-professionale della Fimmg (il sindacato dei medici di medicina generale): «Siamo inseriti nel Ssn e proseguiremo il lavoro di squadra anche affrontando la nuova influenza».
Vita: Non dobbiamo preoccuparci, quindi?
Walter Marrocco: L’A/H1N1 è un virus quasi “buono”, cioè fino a oggi poco virulento. Il problema è che il nostro sistema immunitario non ne ha alcuna memoria: non lo conosciamo e lo facciamo entrare nel nostro organismo più facilmente. Detto ciò, dobbiamo fare un doppio ragionamento.
Vita: Cioè?
Marrocco: Per un individuo che gode di un discreto stato di salute superare la nuova influenza è più facile che affrontarne una normale. Diverso il discorso se guardiamo alla comunità: aumentando il rischio dei contagi, cresce la percentuale di possibili complicanze. Può succedere che insorgano altre patologie o se ne associno altre croniche. Questo è più possibile nei soggetti che hanno superato i 65 anni.
Vita: Come vi state attrezzando?
Marrocco Come facciamo da anni, stiamo partecipando al monitoraggio svolto dal ministero della Salute. Nel territorio nazionale ci sono oltre 900 medici “sentinella” che ogni settimana inviano, dai loro territori, i dati relativi ai casi influenzali all’Istituto superiore di sanità. È un monitoraggio che normalmente in estate viene sospeso. Quest’anno invece è proseguito.
Vita: Cosa farete quando sarà disponibile il vaccino?
Marrocco È chiaro che come abbiamo saputo negli anni scorsi elevare significativamente il numero dei soggetti vaccinati, anche per il virus A/H1N1 sapremo procedere alla vaccinazione della popolazione secondo le priorità date dal ministero della Salute. Certo occorre avere a disposizione il vaccino e il protocollo da seguire.
Vita Cosa pensa degli allarmi?
Marrocco: Il problema è sempre, più che il rischio, la percezione del rischio. Occorre stare attenti a fare comunicazioni appropriate, senza enfasi e senza minimizzare. Sono le iniziative estemporanee a creare allarme. Se il cittadino sa che il Ssn sta operando al meglio – ed è così – è più sereno e si fida. Nei nostri studi abbiamo più di un milione e 300mila contatti quotidiani: i colleghi non hanno segnalato fino ad ora casi di particolare apprensione. Noi siamo disponibili a dare informazioni e chiarimenti.
Vita: La spaventa la velocità di diffusione?
Marrocco Non è per semplice fortuna che in Italia ci siano stati ad oggi meno casi ad esempio che in Gran Bretagna. Siamo riusciti a rallentare la diffusione del virus e questo è un bene: abbiamo più tempo per studiarlo.

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