Famiglia
L’inflazione ha “bruciato” 1500 euro a famiglia
L'inflazione reale, denuncia l'Intesa dei consumatori, per la maggior parte delle famiglie che guadagna poco piu' di 10.000 euro l'anno, e' ben piu' alta di quella rilevata dall'Istat
di Paolo Manzo
Le tredicesime degli italiani, ben 30 miliardi di euro, sono gia’ state mangiate dall’inflazione. Un Natale ‘amaro’, dunque, quello del 2002 per gli italiani, costretti a fare i conti con i prezzi che sono lievitati un po’ ovunque e che hanno intaccato notevolmente il potere d’acquisto, falciato da aumenti che intaccano il redditto familiare per 1.500 euro. E’ l’Intesa dei consumatori a lanciare l’allarme e pronta a rispondere con il terzo sciopero della spesa ”qualora il governo non adotti provvedimenti urgenti”. Un boicottaggio, spiegano le associazioni, rivolto verso le imprese peggiori. I cittadini saranno invitati a selezionare bene gli acquisti, effettuando spese utili ed evitando di affidarsi alle pubblicita’. Le cause che hanno influito in modo piu’ rilevante sugli aumenti sembrano essere proprio i servizi pubblici il gas metano, il gasolio da riscaldamento, l’energia elettrica e, inoltre, la benzina i servizi bancari, assicurativi, il cui costo, afferma l’Intesa, e’ di gran lunga superiore a quello delle altre citta’ europee. L’inflazione reale, spiega l’Intesa dei consumatori, per la maggior parte delle famiglie monoreddito, pari al 47,5%, che guadagna poco piu’ di 10.000 euro l’anno, e’ ben piu’ alta di quella rilevata dall’Istat. Il solo modo per rilanciare il circolo virtuoso e’ quello di aumentare i consumi, la produzione, aumentare i redditi delle famiglie, dare piu’ salari e piu’ pensioni.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.