Famiglia

L’infelicità bambina

Disturbi nel comportamento,instabilità emotiva e ansia:15 bambini su 100 sono a rischio.L'hanno scoperto i ricercatori dell'Università La Sapienza.

di Stefania Olivieri

Aprire una finestra sull?infanzia offre uno scorcio tutt?altro che rassicurante: emerge una presenza cospicua di disagio sommerso, che resta invisibile agli occhi della famiglia e sconosciuta ai Servizi sanitari. Lo sanno bene i ricercatori della cattedra di Neuropsichiatria Infantile dell?Università di Roma ?La Sapienza? che sul disagio infantile hanno condotto una ricerca, con il contributo dell?Assilt (Associazione per l?Assistenza sanitaria integrativa dei lavoratori Telecom). Presentata a Roma nel corso del convegno ?I bambini di oggi tra normalità, sofferenza silenziosa e patologia riconosciuta?, la ricerca è stata condotta attraverso questionari sottoposti ai genitori di 5 mila bambini del Lazio di età compresa tra i 4 e i 14 anni. «Nel corso degli anni abbiamo rinforzato la convizione che una serie di problemi sono forse più evidenti e meglio comprensibili in età precedenti a quella in cui sono di solito diagnosticati», spiega Gabriel Levi, docente di Neuropsichiatria Infantile a ?La Sapienza?. E se nella maggior parte dei casi le preoccupazioni dei genitori intervistati si sono rivelate eccessive, l?indagine ha portato alla luce una realtà di disagio sì percepito ma non ben identificato. I risultati della ricerca “Per oltre il 75% dei casi abbiamo potuto dire ai genitori che il loro bambino non presentava problemi», spiega il professor Levi. «Per un altro 15-20%, abbiamo tranquillizzato i genitori che avevano preoccupazioni per i loro figli ma non ne avevano mai parlato con specialisti». Preoccupazioni legate a disagi sovente non gravi (enuresi notturna, per esempio), ma comunque fonte di ansia per i genitori. Nel 6% dei casi, però, si è effettivamente riscontrato nei ragazzi un problema rilevante che in questi anni sta diventando via via più evidente. Il 2% dei questionari, infine, ha evidenziato disturbi importanti che ancora non erano stati diagnosticati. «La ricerca ha dimostrato come una campagna di informazione sanitaria possa dare indicazioni utili ai genitori», afferma il professore. «L?obiettivo dev?essere quello di evitare che sorgano preoccupazioni immotivate e dare un aiuto concreto». Quanto ai disturbi rilevati nei bambini, si va dalla tristezza o insicurezza alla depressione e sindrome ansiosa. Dalla semplice irrequietezza al serio disturbo dell?attenzione e all?instabilità emotiva, dai semplici problemi di controllo del sentimento sociale ai disturbi di una condotta aggressiva, da livelli fluttuanti di confusione, infine, a un manifesto stato psicotico. Disturbi che nella maggior parte dei casi sono compresenti nei bambini, creando un cocktail capace di generare situazioni di disagio sociale e scolastico. Vai a scuola,aumentano i disagi La distribuzione delle diagnosi varia a seconda dell?età: tra i 3 e i 5 anni prevalgono le situazioni di normalità o di rischio evolutivo. Tra i 6 e gli 8 anni aumentano i disturbi psicopatologici e si ha un picco per quelli neuropsicologici. Tra i 9 e gli 11 anni il 37% dei soggetti presenta un disturbo psicologico strutturato, mentre negli anni successivi situazioni di normalità, di rischio e di disturbo appaiono con uguale frequenza. Dai dati emerge inoltre che in questa fascia di sofferenza la percentuale delle adolescenti sia più alta di quella dei coetanei maschi. Si tratta di situazioni di disagio rilevate non in un?area di svantaggio sociale o economico, ma in una popolazione inserita nel mondo del lavoro. Nel 83% dei casi almeno uno dei genitori è impiegato o professore, il 78% ha conseguito il diploma di scuola media superiore e il 15% la laurea. Genitori che hanno presentato una richiesta d?aiuto valutata dagli esperti ?confusa?. «La famiglia di un bambino che sta male si accorge che esiste uno stato di disagio», spiega il professor Levi. «Ciò che trova difficile è dare un nome a questo disagio, comprenderlo nei termini concreti della sua gravità e delle conseguenze». Facciamo gli ambulatori della salute Fondamentale, secondo i ricercatori, si rivela quindi l?esigenza di una maggiore informazione sanitaria e psicologica. Indicazione emersa anche dal convegno, dove gli specialisti hanno lanciato un?ulteriore proposta: effettuare screening della salute analoghi alla ricerca condotta per alcune fasi particolarmente critiche dell?età evolutiva, vale a dire ai 2, 4, 7, 9 e 12 anni. «Un monitoraggio di questo tipo darebbe la possibilità ai genitori, agli operatori sanitari e agli educatori scolastici di discutere delle problematiche dei bambini prima di dover affrontare il manifestarsi dei disturbi», afferma il professor Levi. «L?obiettivo cui aspirare dovrebbe essere la costituzione di tanti ambulatori della salute da cui l?85% dei genitori esca tranquillizzato sulle reali condizioni di disagio psicologico dei bambini». Amici e nemici dei bimbi? Te lo dice “Child” «Non una rivista sul bambino, ma una rivista a partire dal bambino, cioè dal primo, poi ultimo, pensiero». È il principio ispiratore di ?Child?, la nuova avventura editoriale di Studium Cartello che affronta il tema dell?infanzia, dei suoi amici e dei suoi nemici, da una prospettiva molto particolare. Quella del bambino. Inteso, prima che come figlio e alunno, come soggetto pensante e colto. Come un essere con capacità di giudizio ma che, ingenuo, può cadere vittima del mondo adulto. E, modificando la propria fantasia e le proprie doti innate, ammalarsi. «Il bambino», spiega al redazione di ?Child?, «è il vero soggetto, il vero centro della nostra riflessione. E anche un ?test? per tutti coloro che gli stanno intorno. Che devono guardare a lui come un punto di riferimento, come stato cui tornare». Diretta da Cristina Musetti e Giacomo B. Contri, ?Child? è divisa in due parti: la prima, ?Idee?, dedicata ai contributi di psicanalisti ed editorialisti che riprendono i principi ispiratori della rivista e la seconda che, attraverso passi di letteratura nota, documenta la condizione di normalità e di malattia del bambino. Sul primo numero, che uscirà la prossima settimana, viene per esempio riletta la favola di Hansel e Gretel come esempio di bambini che, da soli, riescono a trovare soluzioni soddisfacenti per sopravvivere nel mondo in cui vivono. ?Child? è una rivista quadrimestrale, costa quindici mila lire e può essere richiesta nelle librerie o direttamente all?editore: Sic Edizioni, via Del Ponte 8, 21100 Varese, tel. 0335/ 6535244.


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