Sostenibilità

Linee guida anti littering

di Sara Bragonzi

Maschio, giovane, fumatore è il ritratto della persona tipo più propensa a gettare piccoli rifiuti, dalle cicche di sigaretta (2 su 3 finiscono a terra) al pacchetto vuoto alla lattina; questo quello che viene fuori dalla ricerca sul littering, ovvero l’abbandono di rifiuti, elaborate e curate da AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, sulla base di una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Torino che ha indagato il profilo sociologico dell’ italiano senza senso civico.

La ricerca è stata presentata dal Ministero dell’Ambiente che con il Decreto sui ‘Rifiuti di prodotti da fumo e di piccolissime dimensioni’ (DM 15/2/2017) si occupa dell’argomento e stabilisce che il 50% dei proventi delle sanzioni, dai 30 ai 300 euro quelle previste, deve essere impiegato in via prioritaria per l’attuazione di campagne di informazione su scala nazionale, mentre il restante 50% viene destinato ai Comuni nel cui territorio sono state accertate le violazioni per realizzare, fra le altre cose, campagne di informazione su scala locale.

E’ la comunicazione quindi l’arma individuata, ma come farla?

Il Ministero ha presentato delle linee guida nazionali per la comunicazione contro il littering, rivolte in particolare agli enti pubblici e coerenti con quanto previsto dallo stesso Decreto Ministeriale.

Le linee guida includono una rassegna di buone pratiche a livello nazionale e internazionale in materia di comunicazione anti-littering– e sono ora disponibili gratuitamente in versione digitale grazie a Edizioni Ambiente: download gratuito.

Dal documento si vede che le campagne di comunicazione che funzionano hanno dei tratti comuni:

  • la scelta di canali comunicativi adatti a colpire in momenti di attesa(affissioni o installazioni presso fermate degli autobus; campagne virali visibili dai social media con smartphone);
  • la scelta di focalizzare la campagna su un target specifico di cittadini: i fumatori. Molte campagne focalizzano la comunicazione sulla presa di coscienza dell’esistenza stessa del problema visto che esiste una sorta di assuefazione alla presenza di sigarette abbandonate per terra che coincide con una forma di autoassoluzione
  • campagne che si concentrano sull’evidenziare la corresponsabilità dei cittadini e delle autorità pubbliche

Gli strumenti quindi ci sono, i fondi anche, spetta agli amministratori partire con la comunicazione e ai cittadini raccogliere l'invito.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.