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Linee di indirizzo per la prevenzione, la cura, ilreinserimento sociale e il rilevamento epidemiologico in materia diacooldipendenza.
di Redazione
Decreto Ministeriale 3 agosto 1993 (in Gazz. Uff., 15 gennaio, n.
11). — Linee di indirizzo per la prevenzione, la cura, il
reinserimento sociale e il rilevamento epidemiologico in materia di
acooldipendenza.
Sono approvate le linee di indirizzo per la prevenzione, la cura,
il reinserimento sociale e il rilevamento epidemiologico in materia
di alcooldipendenza, di cui all’allegato 1 che forma parte integrante
del presente decreto.
ALLEGATO
Per la proficua realizzazione, nell’ambito del Servizio sanitario
nazionale, degli interventi di promozione della salute, prevenzione,
cura e reinserimento sociale degli alcooldipendenti, preliminare
appare il riconoscimento della rilevanza del fenomeno
alcooldipendenza che, per l’altissima prevalenza e incidenza, può
senz’altro considerarsi alla stregua di una vera e propria malattia
sociale. Tale rilevanza va ribadita come presupposto per un
intervento indilazionabile ed urgente da parte delle regioni e
province autonome italiane, nel più generale contesto della lotta
alle dipendenze, tenendo conto però di alcune specificità attinenti
soprattutto l’approccio terapeutico.
Ciò comporta, per quanto attiene alla alcooldipendenza, il
riconoscimento di almeno due esigenze fondamentali, relative,
rispettivamente, alla metodologia degli interventi e alle risposte
organizzative dei servizi:
a) necessità di rispondere alle domande e ai bisogni posti dalla
alcoldipendenza e patologie correlate con interventi integrati che
tengano conto, in linea con quanto previsto dalla attuale normativa
in materia di tossicodipendenza, della triplice dimensione, medica,
psicologica e sociale, che caratterizza questi fenomeni quando li si
considera nella loro globalità, e cioè con la dovuta attenzione agli
aspetti della dipendenza;
b) necessità di prevedere interventi coordinati volti ad
assicurare l’insieme delle risposte necessarie, al livello medico,
psicologico, sociale, alla attuazione di prevenzione, cura e
reinserimento sociale in relazione alle alcooldipendenze.
Le regioni devono, pertanto, gradualmente e compatibilmente con
l’attuale assetto organizzativo dei servizi, provvedere a:
contemplare espressamente l’alcooldipendenza e le patologie
correlate quali aree di interesse nell’ambito della programmazione
degli interventi ai vari livelli del Servizio sanitario (promozione
della salute, trattamento e cura, riabilitazione e reinserimento
sociale, rilevazione dati ed osservatorio epidemiologico, ricerca,
formazione e aggiornamento professionale);
attivare gradualmente, utilizzando le modalità e gli strumenti
organizzativi, programmatori, gestionali e normativi ritenuti più
idonei, un insieme di risposte istituzionali alle domande e ai
bisogni dell’utenza interessata.
Gli interventi necessari a garantire risposte adeguate possono
essere attuati, anche nella prospettiva di una realizzazione graduale
su tutto il territorio nazionale, utilizzando prioritariamente
risorse, strutturali ed umane, di servizi e presidi previsti dalla
programmazione regionale e destinati a finalità contigue o affini, e
comunque compatibili con le esigenze di cui ai precedenti punti a) e
b); devono però essere accuratamente salvaguardati l’adeguatezza
degli spazi clinici e operativi, la specificità del programma
terapeutico, nonchè la preparazione professionale del personale
assegnato.
Deve insomma essere reso praticabile un percorso programmato e
controllato dell’utente attraverso una rete di presidi o servizi,
anche per mezzo di collaborazioni con enti, organizzazioni,
associazioni, ivi comprese quelle di volontariato e auto-aiuto,
assicurando la disponibilità di adeguati interventi che si
configurino come una risposta multidisciplinare e integrata ai
problemi posti dalla alcooldipendenza.
Ciò premesso, si propone la seguente articolazione operativa.
A livello locale.
Equipe per le alcooldipendenze.
L’équipe per le alcooldipendenze costituisce un momento di risposta
funzionale di carattere multidisciplinare ed opera, di norma,
nell’ambito del bacino di utenza di una singola unità sanitaria
locale. é facoltà della regione definire motivatamente ambiti di
utenza differenti, sulla base di particolari caratteristiche del
territorio, dell’utenza e delle risorse disponibili, nonchè della
prevalenza dei problemi alcoolcorrelati.
Funzioni.
Le funzioni dell’équipe per le alcoldipendenze sono le seguenti:
elaborazione di proposte e realizzazione di interventi per la
promozione della salute e la prevenzione, anche in collaborazione con
le altre istituzioni e servizi interessati;
attuazione, nell’ambito del più generale contesto della
legislazione e programmazione nazionale e regionale, dei piani locali
di intervento;
sensibilizzazione al riconoscimento dei problemi, rivolta agli
altri servizi sanitari e sociali (ospedali, centri di igiene mentale,
medicina di base, consultori, ecc.), nonchè alle organizzazioni
territoriali di volontariato/auto-aiuto;
accoglienza, osservazione e diagnosi;
definizione, attuazione e/o verifica di programmi terapeutici
individuali multidisciplinari, ivi compresi gli interventi
socioriabilitativi;
prestazioni mediche, psicologiche e sociali, favorendo
l’inserimento nei gruppi di auto-aiuto o in altre realtà
socio-riabilitative;
attivazione del necessario coordinamento ai fini del ricovero
ospedaliero dei soggetti in fase acuta presso reparti preventivamente
individuati dalla regione per la disponibilità dei posti letto,
aperti alla operatività del servizio territoriale;
rilevazione dei dati statistici ed epidemiologici relativi alla
propria attività e al territorio di competenza.
collaborazione con altre istituzioni interessate e coordinamento
degli interventi pubblici e privati nel settore.
Sede.
L’équipe per le alcooldipendenze è collocata nell’ambito del
servizio/i o struttura/e sanitari o sociosanitari ritenuti più idonei
ai fini di facilitare e promuovere l’afflusso dell’utenza, nonchè il
migliore espletamento delle funzioni sopra descritte.
Personale.
Le professionalità da utilizzarsi nell’ambito di un approccio
multidisciplinare integrato sono preferenzialmente quelle del medico,
dello psicologo, dell’educatore professionale, dell’assistente
sociale, dell’infermiere professionale.
A livello regionale.
La regione, individuando al suo interno una precisa referenza e
responsabilità, programma e coordina la promozione della salute, la
prevenzione, la cura, la riabilitazione e il reinserimento dei
soggetti con problemi e patologie alcoolcorrelate, incentiva la
ricerca, la formazione e l’aggiornamento degli operatori, definisce
un sistema informativo di raccolta dati sull’andamento del fenomeno
nel proprio ambito territoriale, assicurando i flussi nazionali
previsti dalla normativa vigente.
Le indicazioni che precedono attengono a una definizione di livelli
minimi di risposte funzionali da garantire nell’ambito dell’autonomia
regionale.
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