Welfare

Lincs a Lecce

Il progetto per l'inserimento lavorativo dei disabili

di Carmen Morrone

Arriva a Lecce ‘Lincs’, il progetto promosso dal ministero del Welfare e realizzato da Italia Lavoro, che ha l’obiettivo di verificare l’applicabilità e l’efficacia dell’articolo 14 della riforma del mercato del lavoro (legge Biagi) sull’inserimento sociolavorativo dei disabili. Secondo questa norma, infatti, i servizi per l’impiego possono stipulare convenzioni quadro con cooperative sociali di tipo B, con associazioni imprenditoriali e sindacali, per avviare percorsi d’inclusione di persone svantaggiate. L’iniziativa è stata presentata, a Lecce, a Palazzo dei Celestini durante un convegno dal titolo ‘Sviluppo territoriale e inclusione sociale. La sperimentazione dell’inserimento lavorativo con l’art.14 del decreto legislativo 276/03’. Tra i relatori, Isabella Menichini, dirigente dell’area famiglia, diritti sociali e responsabilità sociale delle imprese del ministero del Welfare, Elena Gentile, assessore alla Solidarietà della regione Puglia, Mario Pendinelli, assessore alle Politiche del lavoro e Formazione professionale della provincia di Lecce, Salvatore Capone, assessore alla Sicurezza e qualità sociale, Edilizia scolastica e impiantistica sportiva, Politiche educative e Sport della provincia di Lecce, Marco Fabio Sartori, presidente di Italia Lavoro, Mario Conclave, responsabile del Progetto ‘Lincs’ per Italia Lavoro. Il progetto ‘Lincs-Sviluppo territoriale e inclusione sociale’ è stato avviato da alcuni mesi dal ministero del Welfare, sotto il coordinamento di Italia Lavoro, nell’ambito di una strategia volta a favorire lo sviluppo dell’occupazione e dell’inserimento lavorativo delle fasce svantaggiate della popolazione, in coerenza con le strategie di intervento stabilite dall’Unione europea. ‘Lincs’, hanno detto a Lecce i rappresentanti del Welfare, è nato per un preciso impegno assunto nel 2003 dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, con i rappresentanti delle principali associazioni di portatori di disabilita’. L’iniziativa intende sostenere tutti i soggetti impegnati sul fronte dell’inclusione sociale delle cosiddette fasce deboli del mercato del lavoro, in particolare le amministrazioni provinciali (per facilitare le politiche attive destinate all’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate e delle persone con disabilita’), le aziende, per fornire uno strumento aggiuntivo necessario all’adempimento dell’obbligo sul collocamento delle persone con disabilita’ (legge 68/99) e per sviluppare azioni di responsabilita’ sociale, e le cooperative sociali di integrazione lavorativa per avere maggiori opportunità di consolidare e sviluppare la loro azione di inclusione. ?Il ruolo di Italia Lavoro è quello di promozione sul territorio, in questo caso la provincia di Lecce, di un progetto che mira a verificare se e come sia applicato l’articolo 14 della legge Biagi?. Marco Fabio Sartori, presidente di Italia Lavoro, spiega il ruolo della società. ?Dopo Milano, questo progetto coinvolge ora la provincia di Lecce, che noi abbiamo scelto – spiega – fra i territori in cui far partire la sperimentazione, in quanto abbiamo trovato un humus particolarmente favorevole e una grande rispondenza da parte della provincia e della regione Puglia. Il prossimo appuntamento – annuncia Sartori – è fra un anno. Infatti, ho chiesto che sia fatta una puntuale verifica dei risultati dei nostri interventi (formazione operatori e assistenza agli enti locali) a un anno dalla partenza del progetto, che avrà la durata complessiva di due anni?. ?La sperimentazione presentata a Lecce è particolarmente significativa, in quanto è la seconda a partire fra le 10 aree prescelte in tutta Italia ed è una del Sud. L’altra, infatti, è Sassari dove a breve partirà il progetto?. Mario Conclave, responsabile del progetto per Italia Lavoro, illustra così le novità evidenziate dal convegno. ?Dopo aver lavorato a un approccio integrato fra politiche del lavoro e politiche sociali – spiega Conclave – passeremo alla seconda fase, che prevede l’elaborazione di operativi congiunti, con le istituzioni e le cooperative sociali. E, fra quest’ultime, cercheremo di valorizzare proprio quelle che si dedicano all’inserimento delle persone con maggiori difficoltà?.


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