Economia

L’inclusione fa crescere le aziende

Aumento dei ricavi fino al 16,7% in più per i brand che investono in Diversity&Inclusion. Il Diversity Brand Summit premia Coca-Cola come azienda più inclusiva per il mercato. Nella Top 5 anche American Express, Google, TIM e Vodafone. Riconoscimento assegnato oggi a Milano durante il Diversity Brand Summit, primo evento europeo che mette in relazione diversity e business, ideato dall’associazione Diversity e dalla società di consulenza Focus Management

di Redazione

La diversity è una risorsa preziosa e irrinunciabile che genera valore a livello sociale e aziendale con un aumento dei ricavi fino al +16,7% per tutte quelle aziende che vengono percepite da consumatrici e consumatori come maggiormente inclusive.

Il dato è stato comunicato durante il Diversity Brand Summit, primo evento europeo che mette in relazione diversity e business, ideato da Diversity, associazione no profit impegnata nella promozione di politiche di diversity, e Focus Management, società di consulenza strategica esperta sui temi del trust e del brand. Nello stesso tempo sono stati presentati i dati della ricerca Diversity Brand Index, realizzata da un team di ricerca eterogeneo in termini di competenze e supervisionata da un Comitato Scientifico, presieduto da Sandro Castaldo, Professore di Marketing presso l’Università Bocconi di Milano.
L’evento è sostenuto dalla Commissione Europea e patrocinato dal Comune di Milano e dall’Ambasciata del Canada in Italia, con il sostegno del Comitato Interministeriale per i diritti umani e la sponsorship di Assocom, Valore D, FCB Milan e Good Move.

Il Diversity Brand Summit rappresenta un momento unico di condivisione che, per la prima volta, dà spazio e voce alle best practice nazionali ed internazionali in ambito di diversity&inclusion con l’obiettivo di promuovere la responsabilità sociale delle aziende nello sviluppo di una cultura inclusiva, rimarcando i risultati economici positivi che ne derivano.

«L’inclusione è un percorso culturale: le aziende hanno una responsabilità sociale in questo ambito. La D&I è capace di far convivere etica e business in maniera armonica, abbattendo discriminazione e generando valore per le aziende» ha specificato Francesca Vecchioni, Presidente di Diversity. «Attraverso il Summit vogliamo sensibilizzare il mondo dell’impresa su questo tema, mettendo in evidenza i progressi già fatti da alcune aziende e illustrando quanto ancora si può fare in termini di inclusione. Un segnale importante arriva anche dalle Nazioni Unite, con la promozione degli “Standards of Conduct for business” contro le discriminazioni per le persone LGBTI; un messaggio forte che le aziende italiane devono recepire e attuare per poter crescere».
«La D&I attiva un percorso virtuoso per i brand, generando fiducia, fedeltà e passaparola positivo», dichiara Sandro Castaldo, Presidente del Comitato Scientifico del Diversity Brand Summit. “L’impegno delle aziende è percepito e valutato da consumatrici e consumatori, che scelgono i marchi da acquistare con crescente consapevolezza. Un brand inclusivo incontra la sensibilità e le preferenze del mercato finale, registrando un impatto concreto nelle performance di business. È infatti dimostrato il forte link tra il Net Promoter Score e la crescita dei ricavi aziendali.”
Il Diversity Brand Index, il primo “indicatore” della capacità dei brand di essere percepiti come inclusivi e di lavorare fattivamente per sviluppare una cultura orientata alla D&I, ha permesso di inquadrare lo scenario attuale, che vede l’80% della popolazione italiana preferire i brand inclusivi attenti alla diversità in senso ampio, in termini di orientamento sessuale, religione, etnia, età, genere, disabilità e status socio-economico: solo un italiano/a su cinque sembra essere insensibile ai messaggi di inclusione.
La diversity&inclusion è diventata quindi decisiva per il successo delle aziende: la propensione a consigliare un brand aumenta quando si intraprende una strada di inclusione e il passaparola (Net Promoter Score) arriva sino al 70,8% contrapponendosi al -43% dei brand non inclusivi.

È quindi dimostrato che i brand più inclusivi sono decisamente più apprezzati da consumatrici e consumatori, attirano più talenti e registrano migliori performance economiche. Per un brand essere percepito come inclusivo rappresenta un valore aggiunto non solo in termini di mercato – +16,7% di crescita massima dei ricavi per i brand inclusivi (fonte: DBI 2018) – ma anche da un punto di vista etico e umano.

Secondo la ricerca, analizzando i 45 brand percepiti come più inclusivi dal mercato finale, il 24% di essi fa parte del settore del largo consumo (Akuel, Barilla, Coca-Cola, Dash, Dove, Durex, Herbalife, Lierac, Nutella, P&G, Ringo Pavesi); il 20% opera invece nel settore retail dove compaiono Amazon, Coop, Ebay, H&M, Ikea, Lidl, Piazza Italia, Oviesse, United Colors of Benetton e un altro 20% brand nel comparto apparel&luxury good (Adidas, Calvin Klein, Desigual, Diesel, Dolce&Gabbana, Liu Jo, Nike, Tod’s, Versace). A seguire, poi, il 7% è costituito da aziende consumer service come Airbnb, American Express e Poste Italiane e di information technology come Facebook, Google, Microsoft; il 5% è rappresentato da aziende come Apple e Samsung e Media Rai e Sky. Infine, il 4% ritiene inclusive aziende del settore Telco (Vodafone e TIM) e utilities (Eni, Enel).

Grazie agli esiti del Diversity Brand Index è stato possibile quindi eleggere l’azienda maggiormente inclusiva per il mercato: Coca-Cola si è aggiudicata il Diversity Brand Award 2018 grazie all’impegno costante nell’attuazione di politiche di diversity&inclusion e, allo stesso tempo, alla capacità dell’azienda di comunicarle al mercato finale. American Express, Google, TIM e Vodafone, insieme a Coca-Cola, compongono la top five dei brand concretamente impegnati sulla D&I ed efficaci nel parlarne a consumatrici e consumatori.

Molte sono le aziende coinvolte nell’evento che hanno portato la propria testimonianza: dalle politiche di inclusione di VIA Rail Canada, alle esperienze di manager di American Express, Amazon, Avanade, Crédit Agricole, Diesel, Fico Eataly World, Google, Henkel, Lierac, Vodafone, fino alla partnership siglata tra F.I.S.H. e Airbnb Italia, una best practice per il settore ricettivo che rende l’hospitality accessibile a tutti, nel rispetto delle diversità.

#DIVERSITYWINS è la campagna firmata per Diversity da FCB Milan, prodotta da Think Cattleya e pianificata da Good Move online, che raccoglie le storie delle persone che mostrano come la diversità sia una ricchezza in azienda. È possibile seguire la campagna qui: www.diversitywins.it

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