Famiglia

L’impronta etica di Telefono Azzurro

A Roma, anche la viceministra Sereni e molti altri rappresentanti delle istituzioni, della politica e dell'informazione alla presentazione della rendicontazione e a festeggiare i 35 anni di attività dalla parte dei bambini

di Giampaolo Cerri

“Trentacinque anni di ascolto, dialogo e intervento continuo a difesa dei diritti dei minori”: si è aperta idealmente nel ricordo di questi sette lustri di impegno e di lavoro, dalla parte dell’infanzia, la presentazione del Bilancio Sociale di Telefono Azzurro, avvenuta oggi a Roma.

“Abbiamo accompagnato i minori fino ad oggi nell’universo online”, ha ricordato Ernesto Caffo, neuropsichiatra infantile, professore nell’ateneo di Modena Reggio, l’uomo che a metà degli anni ’80, esattamente nel 1987, ebbe l’intuizione – non scontata per i tempi – di creare una realtà che si dedicasse all’advocacy dei più piccoli.

“Telefono Azzurro nasce nel 1987 a Bologna per poter dare una risposta concreta al ‘diritto all’ascolto’ riconosciuto al bambino dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia firmata dalle Nazioni Unite”, ricordano dalla Fondazione, “ un ascolto che nel tempo si è evoluto, passando dal telefono fino a tutti gli strumenti e i canali che la tecnologia e il mondo digitale ha messo a disposizione, per parlare la lingua dei più giovani ed essere presente dove loro sono, dialogano, imparano e crescono”.

Oggi, e il Bilancio sociale ne dà conto, Telefono Azzurro fornisce un aiuto concreto, professionale e sensibile bambini e ragazzi vittime di abusi e violenze e opera grazie alla partecipazione di volontari, che insieme alle scuole e alle istituzioni, hanno messo in piedi e rafforzato una rete di ascolto, dialogo e intervento a difesa dei diritti dei minori.

“Attraverso l’ascolto, ogni giorno Telefono Azzurro è impegnato in prima linea nell’emergenza e nella difesa dei diritti dell’infanzia e adolescenza, dando risposte concrete ed efficaci e diffondendo una cultura di tutela e rispetto”, ha spiegato Ernesto Caffo, fondatore e oggi presidente di Telefono Azzurro. “L’ascolto è capacità di guardare avanti, di prevedere i problemi e i drammi prima che diventino tragedie mettendo in campo modelli nuovi di intervento e una capacità di fare rete con i diversi soggetti che possono offrire un aiuto concreto”.

Tra i temi toccati in 35 anni di Telefono Azzurro: la lotta agli abusi, pedofilia, bullismo e cyberbullismo fino ad arrivare al sostegno ai bambini colpiti dai più recenti drammi sociali. Non a caso, Telefono Azzurro invita a una riflessione urgente sugli effetti negativi per la salute mentale dei minori che hanno vissuto la guerra in Ucraina in prima persona, senza dimenticare le ripercussioni psicologiche a seguito della pandemia a livello educativo e sociale.

“Anche se il dramma della pandemia sembra attenuarsi e ci vede concentrati sul post emergenza e nel ritorno a una nuova normalità, quello che si sta per concludere è stato un anno difficile”, ha commentato il presidente di Telefono Azzurro. “Decine di migliaia di bambini e ragazzi stanno esplicitando e rendendo visibili ora le ferite e i traumi che la situazione di incertezza, dolore e stravolgimento ha lasciato profondamente incisi in loro. Senza dimenticare le ferite profonde sulla salute mentale dei più giovani generate dal conflitto in Ucraina che col tempo si manifesteranno sempre di più”.

Un obiettivo, un metodo

Telefono Azzurro fonda la sua storia e affonda le sue radici nell’attività di ascolto attivo di bambini e ragazzi, dei loro problemi e, soprattutto, dei loro bisogni. Un osservatorio privilegiato e una cassa di risonanza per l’intera collettività sulle tematiche della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza. Con le sue attività la Fondazione ogni giorno sostiene i minori e li tutela da abusi e violenze che possono pregiudicarne il benessere e lavora per offrire risposte concrete alle loro richieste di aiuto, anche attraverso la collaborazione con istituzioni, associazioni e altre realtà territoriali e internazionali.

Il Servizio di Ascolto e Consulenza (Helpline), attraverso la linea telefonica 1.96.96 e il servizio ch@t accessibile dal sito www.azzurro.it, fornisce una risposta al bisogno dei bambini e degli ragazzi di essere ascoltati, accolti, creduti e concretamente aiutati. Uno spazio gratuito, sempre disponibile, riservato e sicuro. In particolare, il servizio ch@t è oggi il canale di contatto maggiormente utilizzato dai ragazzi.

Il 114 Emergenza Infanzia, gestito senza soluzione di continuità da Telefono Azzurro dal 2003, è un servizio multicanale di emergenza di pubblica utilità che nei 18 anni di attività ha gestito oltre 28.000 casi di emergenza. Il 114 Emergenza Infanzia è un servizio accessibile da parte di chi voglia segnalare situazioni di emergenza, rischio e/o pregiudizio riguardanti l’infanzia e l’adolescenza ed è accessibile attraverso il numero 114, la chat presente sul sito www.azzurro.it e whatsapp.

Dal 25 maggio 2009 – prima Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi – è attivo in Italia il 116000, Numero Unico Europeo per Minori Scomparsi. Si tratta di un numero afferente al ministero dell’Interno che, con la sottoscrizione di un Protocollo di Intesa, dal 2009 ne ha assegnato la gestione a Telefono Azzurro.

La nuova sfida: vicini ai giovani anche nel digitale

L’emergenza umanitaria dell’Ucraina si è abbattuta dopo due anni di pandemia che a sua volta aveva già messo a dura prova l’equilibrio psicologico di bambini e ragazzi. La grande sfida di oggi è quella di accompagnare i più giovani nel mondo digitale in quanto parte integrante del loro processo formativo e di socializzazione.

Una recente ricerca condotta da Telefono Azzurro ha messo in luce come i ragazzi hanno spesso una maggiore consapevolezza rispetto ai genitori dei rischi della rete e come chiedono agli adulti un aiuto per rendere Internet un luogo più sicuro. Telefono Azzurro si evolve costantemente per rispondere aiLa ricerca presentata da Telefono Azzurro nuovi bisogni di bambini e ragazzi utilizzando un approccio multi-canale per affrontare abusi e disagi, vecchi e nuovi: oggi la Fondazione è anche una realtà di riferimento digital, per affrontare con i più giovani le tante e nuove situazioni critiche che vengono dal mondo della rete come il cyberbullismo, il sexting e il sextortion, l’adescamento online, il gambling online e i furti di identità. (sul sito di Telefono Azzurro è possibile trovare materiale informativo e guide per un uso del digitale in sicurezza).

“Riteniamo importante portare l’attenzione sulla sicurezza dei più giovani nel digitale per offrire a educatori, genitori, istituzioni e aziende spunti di riflessione che possano poi tradursi in azioni efficaci a sostegno dei diritti dei bambini e ragazzi”, ha continuato Caffo. “Telefono Azzurro lo fa con una vera e propria piattaforma integrata – telefono, web, social media, app, centri territoriali, gruppi locali di volontari – per rispondere all’esigenza delle nuove generazioni di essere pienamente cittadini digitali”.

Cittadinanza digitale, serve una scuola

In qualità di Ente formativo accreditato dal ministero dell’Istruzione, Telefono Azzurro svolge nelle istituzioni scolastiche di tutta Italia attività di sensibilizzazione, formazione e prevenzione per diversi ambiti (bullismo, abuso, uso sicuro di internet, multiculturalità e diritti dell’infanzia, …).

Azzurro Academy è la piattaforma e-learning gratuita di Telefono Azzurro nata nel 2021 e rivolta a bambini e ragazzi, genitori, insegnanti ed educatori. Telefono Azzurro, con questa piattaforma, ha voluto dare uno strumento concreto per affrontare il tema della cittadinanza digitale, offrendo proposte mirate per fascia di età sul mondo del digitale e, in particolare, sui comportamenti da adottare per accedervi in sicurezza.

Per genitori e familiari sono pensate attività educative che possano far comprendere le dinamiche che i propri figli possono vivere nel mondo digitale, i rischi che ne derivano e le modalità idonee ad accompagnarli nel loro percorso di crescita. Attività specifiche sono previste anche per i docenti.

Tanti i progetti sviluppati per il mondo della scuola e riassunti sempre all’interno del Bilancio Sociale.

Guerra e minori

Conflitti come quello ucraino portano a gravi effetti negativi, nel breve e nel lungo termine, sulla salute mentale e sul benessere dei bambini che devono essere curati con lo stesso impegno e attenzione delle ferite fisiche. È fondamentale che venga garantito loro un supporto psicologico mirato, continuativo e a lungo termine.

“Secondo valutazioni molto attendibili, ci si aspetta che quasi la metà dei bambini in fuga dall’Ucraina soffrirà di disturbo post traumatico da stress, una patologia che può manifestarsi anche dopo diversi mesi”, ha osservato Caffo. “Dobbiamo capire come sviluppare degli strumenti sempre più efficaci, anche di formazione, per quelle persone che sono nei Paesi prossimi all’Ucraina e nell’Ucraina stessa, in modo da aiutarle ad affrontare questo tipo di problematiche”.

Telefono Azzurro invita a rafforzare un modello di intervento coordinato tra istituzioni nazionali e internazionali, con i network di ong, con le polizie e gli organismi di Giustizia dei diversi Paesi, affinché tutti comprendano la centralità dei bisogni dei bambini ucraini e mettano in campo risposte efficaci e non dettate dall’emozione del momento.

La presentazione del Bilancio sociale è stata anche l'occasione per festeggiare, con i molti amici di Telefono Azzurro nelle istituzioni e nei media: persone che hanno imparato a stimare Caffo, il suo metodo e il suo rigore.

Alla Sala Trevi di Roma, c'erano infatti, tra gli altri, la viceministra degli Esteri, Marina Sereni, la deputata dem Beatrice Lorenzin, il senatore Pierferdinando Casini, la Garante dei minori, Carla Garlatti, il d.g. Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Giovanni Trezza, il presidente di Agcom, Giacomo Lasorella (che ha annunciato una più efficace regolamentazione dell'Autorità sui contenuti online che possono nuocere ai bambini), il commissario dell'Ufficio del Garante della Privacy, Guido Scorza, il capo della Polizia postale, Ivano Gabrielli. Fra i giornalisti, Riccardo Luna, responsabile dell' hub digitale di Gedi, Livia Azzariti, già conduttrice di UnoMattina e Angelo Baiguini, vicepresidente dell'Ordine dei giornalisti.

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