Cultura
L’impresa sociale conquista l’Europa
Si afferma nei Paesi industrializzati limpresa sociale. Si è aperto oggi un convegno internazionale a Trento
di Redazione
In quasi tutti i Paesi industrializzati è in atto una significativa crescita del ?terzo settore?, ossia di tutte quelle iniziative sociali ed economiche che non appartengono nel al settore pubblico ne a quello privato di tipo lucrativo.
Tali iniziative si sviluppano spesso a partire dal settore del volontariato e possono assumere forme giuridiche diverse. Si tratta delle imprese sociali che rappresentano, per certi aspetti, una nuova espressione della società civile e che sono cresciute sensibilmente in seguito alla crisi dell?economia tradizionale, all?indebolimento dei legami sociali e alle difficoltà dei sistemi pubblici di welfare.
Sul tema dell?impresa sociale e sulle sue prospettive si è aperto oggi a Trento, presso la sala della Cooperazione, il convegno ?L?impresa sociale in prospettiva comparata? organizzato dalla Regione e dall?ISSAN l?Istituto Studi Sviluppo Aziende Nonprofit in collaborazione con l?Università di Trento.
Il convegno rappresenta il primo incontro internazionale a carattere scientifico sul tema dell?impresa sociale, cioè su organizzazioni nonprofit di carattere produttivo impegnate soprattutto nel settore dei servizi di utilità sociale.
Esso costituisce lo sbocco di un pluriennale percorso di ricerca che ha coinvolto diverse Università europee, numerosi studiosi di Paesi europei ed extraeuropei ed istituzioni internazionali.
La ricerca ha permesso di elaborare una definizione, condivisa a livello europeo, di impresa sociale, di certificare l?esistenza e le caratteristiche di questa particolare e nuova forma di impresa in tutti quindici i Paesi dell?Unione e, infine, di proporre alcune interpretazioni della sua esistenza, che vanno ad integrare la letteratura economica e sociologica elaborata al fine di spiegare l?esistenza di organizzazioni nonprofit.
Fra gli obiettivi del convegno, anche quello di approfondire il contributo che le imprese sociali hanno dato o possono dare all?occupazione e allo sviluppo locale, cercando quindi di capire quali politiche e quali strategie sono necessarie per favorire uno sviluppo dell?imprenditorialità sociale coerente con le caratteristiche del fenomeno.
Aprendo i lavori la Presidente della Regione Margherita Cogo ha ricordato che negli ultimi anni l?impresa sociale, che in Italia si configura principalmente nella forma cooperativa, è cresciuta fortemente, riuscendo a coniugare i valori di impresa con alcuni bisogni emergenti della società. La cooperazione sociale, ha aggiunto la Cogo, ha fatto registrare negli ultimi anni interessanti trend di crescita in Italia, aumentando dal 1997 al 2000 del 50%, con quasi 7.000 cooperative, 115.000 occupati ed un giro d?affari di 3 miliardi di euro (quasi 6.000 miliardi di lire). Uno sviluppo contrassegnato dalla capacità di individuare e dare risposte ai bisogni emergenti di un mercato sociale in forte crescita e dal conseguente aumento delle prestazioni commissionate dagli enti pubblici, che riconoscono ormai alle imprese sociali un ruolo strategico nello sviluppo economico e sociale delle comunità locali. Per tali ragioni l?impegno legislativo della Regione in questa materia, grazie alla competenza riconosciuta dallo Statuto d?Autonomia, è stato sempre molto attento. La Regione ha dedicato, già dagli anni ?80, particolare attenzione al fenomeno della cooperazione sociale, approvando nel 1988 un?apposta legge, due anni prima del Parlamento italiano, ha concluso la Cogo.
Concetti ripresi anche dalla neo Assessore regionale alla Cooperazione Caterina Dominici che ha ricordato lo sviluppo della cooperazione sociale in Trentino-Alto Adige/Südtirol, in cui operano oltre cento cooperative con circa 5.000 soci. L?aumento dei bisogni sociali, ha aggiunto la Dominici, ha prodotto una consistente lievitazione della richiesta di servizi, ai quali la cooperazione sociale sembra rispondere ottimamente. Lo sviluppo di questa forma di impresa marcatamente solidale, ha aggiunto, ci potrà dare modo di valorizzare in maniera sempre più piena quel volontariato sociale che rappresenta un patrimonio inestimabile per il Trentino-Alto Adige/Südtirol.
La definizione dell?impresa sociale in Europa e negli Stati Uniti e le sue prospettive sono gli argomenti trattati nella prima sessione del convegno che proseguirà anche domani e sabato.
Il professor Jacques Defourny dell?Università di Liegi ha evidenziato che è oggi possibile identificare, nell?ambito del terzo settore, un fenomeno nuovo: quello dell?imprenditorialità sociale che presenta elementi non riconducibili ai tradizionali modelli organizzativi del non profit e dell?economia sociale. L?impresa sociale, ha detto Defourny, è caratterizzata da quattro criteri economici: un?attività di produzione di beni o servizi in forma continuativa, un elevato grado di autonomia, un livello significativo di rischio e la presenza di un certo ammontare di forza lavoro retribuita. Insieme a questi criteri di carattere economico, questa particolare forma di impresa presenta anche cinque peculiarità di tipo sociale: la produzione di benefici per la comunità come obiettivo esplicito, l?essere promossa da un gruppo di cittadini, avere un governo non basato sulla proprietà del capitale, avere una partecipazione allargata che coinvolga tutte le persone interessate dall?attività ed avere una limitata distribuzione degli utili.
Nel presentare la prospettiva statunitense, Dennis Young della Case Western Reserve University, ha evidenziato che il termine di ?impresa sociale? è generalmente utilizzato per connotare organizzazioni che operano in regime di mercato, ma avendo degli obiettivi di carattere sociale. Negli Stati Uniti, ha aggiunto Young, è possibile identificare tre distinte tipologie di imprese sociali: organizzazioni filantropiche, organizzazioni con propositi sociali e organizzazioni ?ibride?. Nella maggior parte dei casi, ha aggiunto, sarebbero sufficienti dei miglioramenti negli incentivi, nelle regole e nella governace per adattarle alle forme legali di strutture organizzative già esistenti. (fm)
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