Welfare

L’imprenditore sociale di domani

di Flaviano Zandonai

Qualche appunto per l’apertura del Workshop sull’impresa sociale di domani, stimolato da un’indagine “cotta e mangiata” su un centinaio di partecipanti all’evento. Imprenditori sociali e aspiranti tali che hanno indicato le competenze che già sentono di possedere e quelle sulle quali vogliono investire nel futuro prossimo. Emergono tre aspetti, molto interessanti. Il primo: è in previsione un “upgrade” delle competenze di carattere relazionale, giocate sia all’interno (team working) che nei rapporti esterni (con gli stakeholder). E’ un aspetto rilevante perché la creazione e la manutenzione di reti di relazione rappresenta storicamente il “nucleo duro” delle competenze dell’imprenditore sociale, l’aspetto che meglio marca le peculiarità di questa figura rispetto ad altri profili imprenditoriali. L’evoluzione dei sistemi relazionali riguarda soprattutto i rapporti con i portatori di interesse: da un approccio quasi “totemico”, per cui gli stakeholder sono al massimo da identificare e ben che vada da informare, ad uno più pragmatico dove invece con i portatori di interesse (lavoratori, utenti, comunità locale) si negozia e si scambia. Secondo aspetto: si assiste a un cambiamento significativo anche per quanto riguarda l’operatività quotidiana perché si passa da una gestione per progetti a una dove prevale il posizionamento nei mercati. Un bel salto qualità per persone a cui evidentemente non basta più compilare formulari e rispondere a bandi ma devono entrare in possesso, e alla svelta, di conoscenze più sofisticate e di ampio raggio riguardanti arene mercantili nuove o che si stanno pesantemente ristrutturando. Terzo aspetto, che è anche un limite. Poco o scarso interesse per i sistemi informativi e ancora meno per le tecnologie che li supportano, nonostante tutta la recente enfasi sull’impatto sociale delle imprese sociali. Insomma agli imprenditori sociali dell’Information and Communication Technology non sembra importare molto. Peccato, perché l’ICT contemporaneo – quello basato sul web 2.0. – è tutto “social”: collaborativo, accessibile e molto spesso gratuito. Quelli del for profit se ne sono accorti da tempo e infatti stanno facendo, da par loro, social business.


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