Non profit
L’impegno di Bolzano: emissioni zero entro il 2030
Parla il city manager Helmuth Moroder
Si può isolare termicamente un’intera città? Una delle più fredde d’Italia, peraltro? Sì. Senza che il Comune tiri fuori una lira. Basta convincere i cittadini che il gioco vale la candela. A Bolzano ci credono tutti, maggioranza e opposizione. All’unanimità hanno approvato un anno fa un piano per abbattere entro il 2030 le emissioni di anidride carbonica dalle attuali 9,7 tonnellate pro capite a 2.
E per risparmiare, particolare non irrilevante, un bel po’ di quattrini grazie al taglio dei costi per l’energia elettrica e termica e per la mobilità. Ben 160 milioni di euro all’anno, a regime. Una sfida che prevede un pacchetto di interventi come la riduzione del traffico, la costruzione di centrali idroelettriche, la realizzazione del nuovo inceneritore e soprattutto il risanamento energetico degli edifici e la diffusione del solare fotovoltaico e termico.
Per dimostrare che si fa sul serio, il Comune ha commissionato uno studio che ha calcolato, fra l’altro, quanto costerebbe isolare termicamente un rione cittadino, il quartiere Europa. I tecnici, semplifichiamo al massimo, hanno misurato la superficie e i consumi energetici di ogni immobile e moltiplicato il tutto per il numero dei palazzi. Costo dell’operazione di efficientamento energetico del quartiere secondo lo standard CasaClima B: 117 milioni di euro (206 nel caso di adeguamento allo standard CasaClima A). Dove trovare i soldi necessari per risanare le abitazioni dell’intera città? Attraverso due leve: un premio di cubatura e soprattutto l’autofinanziamento da parte degli inquilini. Il primo strumento, approntato dal Comune e ora al vaglio del Consiglio provinciale, prevede in sostanza che chi accetta di isolare termicamente l’edificio possa sopraelevare di un piano. «Così si prendono due piccioni con una fava: si sostengono i costi del risanamento energetico degli immobili grazie ai proventi della vendita o dell’affitto del nuovo appartamento e si moltiplicano i vani a disposizione per la città. Bolzano ha infatti una cronica carenza abitativa e un’altrettanto seria difficoltà a espandersi perché sorge in una conca», spiega il Helmuth Moroder, il city manager.
«Non c’è bisogno del sostegno economico pubblico. Il risanamento si autofinanzia con i risparmi che si otterranno con l’isolamento termico. È questione di tempo. Bisogna solo trovare il canale per pre-finanziare gli interventi», taglia corto Moroder. Gli inquilini che accenderanno un mutuo continueranno a pagare per circa un ventennio una somma, di fatto, pari a quella che pagano attualmente per la bolletta ma godranno sin da subito, dal termine cioè dei lavori, di una casa risanata energeticamente. Il Comune, precisa tuttavia il city manager, si spenderà per favorire accordi a condizioni favorevoli con gli istituti di credito. Il vero sforzo sarà semmai convincere gli inquilini e gli amministratori condominiali a investire per ristrutturare le case. Per questo gli uffici tecnici municipali, in collaborazione con le associazioni degli artigiani e dei professionisti, predisporranno entro giugno dei preventivi tipo (a seconda delle caratteristiche degli immobili) da presentare ai bolzanesi. Il risparmio sulla bolletta non sarebbe male. Da 97 GWh all’anno a circa 23. Un quinto di quanto si consuma ora.
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