Volontariato
L’impatto dell’emergenza sulle donazioni? Per l’11,5% degli enti il calo è del 100%
I risultati di un monitoraggio dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) sul primo trimestre 2020: l’81% delle realtà ha subito un impatto importante sul fundraising e il 40% denuncia un calo superiore al 50%. Intanto però le donazioni per il coronavirus crescono
Gli italiani hanno risposto con generosità all'emergenza Covid-19, moltiplicando le donazioni in ambito sanitario ed ospedaliero, e le organizzazioni non profit hanno attivato progetti e interventi per rispondere ai tanti bisogni esplosi.
Una grande mobilitazione che sta aiutando il Paese a fronteggiare l'emergenza, ma che sta lasciando indietro molti altri settori su cui grava l'incertezza nel medio periodo. I risultati del monitoraggio #ILDONONONSIFERMA sono stati presentati oggi durante la prima conferenza stampa online dell’Istituto Italiano della Donazione (IID) dedicata all'andamento delle raccolte fondi degli enti non profit in Italia nel primo trimestre 2020 durante l'emergenza COVID-19. Hanno riposto al questionario oltre 130 Organizzazioni non profit in meno di due settimane.
Sottolinea Stefano Tabò, presidente IID, «Stiamo lavorando per far emergere tutte le attività portate avanti dalle associazioni aderenti: iniziative di raccolta fondi ma non solo che possano dare la fotografia di un settore che si è posto da subito in prima linea, al fianco delle persone che stanno lottando contro questa terribile emergenza. Il progetto si colloca all’interno di una campagna di sensibilizzazione più ampia #ILDONONONSIFERMA lanciata a metà marzo che punta a raccontare come il settore sta reagendo, anche innovandosi nelle modalità di rapporto sia con i beneficiari che con i volontari».
Le donazioni si stanno concentrando in queste settimane soprattutto sull'emergenza, esponendo però il non profit nella sua complessità al pagamento di un prezzo molto alto: l’81% del campione ha dichiarato un impatto importante sulle raccolte fondi dei primi mesi dell’anno; di queste organizzazioni circa il 40% denuncia un calo superiore al 50%, per arrivare a una punta dell’11% che lamenta una contrazione del 100% della raccolta. Particolarmente allarmante è il caso della cooperazione internazionale: tutte le ONP intervistate riscontrano un calo, più o meno marcato, dei proventi.
Claudia Fiaschi, Portavoce Forum Nazionale Terzo Settore, spiega che, «l’emergenza che stiamo vivendo non è solamente un’emergenza sanitaria ed economica ma anche e soprattutto sociale. I dati delle donazioni raccontano una situazione molto grave e testimoniano un’eccezionale inversione di tendenza che vede un riorientamento delle scelte dei donatori verso soggetti percepiti come più vicini: viene abbandonano il sostegno alle organizzazioni, in primis alla cooperazione internazionale, a vantaggio di quello alle istituzioni pubbliche, come la protezione civile e gli ospedali. Un cambiamento di questa portata, nel momento critico che il Paese sta attraversando, avrà conseguenze drammatiche rispetto alla capacità delle organizzazioni di resistere e sopravvivere».
A volare infatti sono le raccolte fondi in ambito sanitario, ospedaliero e in aiuto alla comunità di riferimento, come quelle messe in campo dalle fondazioni di comunità a favore di ospedali o a potenziamento di servizi di assistenza domiciliare per le persone più fragili del proprio territorio, come dimostrano anche i numeri di una nuova indagine di Doxa illustrata durante la conferenza stampa.
«In base alla nostra indagine dedicata all’impatto della diffusione del virus COVID-19 sulla popolazione italiana e condotta su un campione rappresentativo di 1.003 individui dal 20 al 24 marzo 2020», commenta Valeria Reda, Senior Research Manager BVA Doxa.
«Emerge che il 24% della popolazione dichiara di aver fatto una donazione in ambito sanitario e ospedaliero, pari a circa 10/12 milioni di Italiani. Un ulteriore 35% farà una donazione nelle prossime settimane. Si tratta di un aumento di circa il 30% rispetto al totale degli Italiani che donano ogni anno a fini di ricerca scientifica, sanitaria ed equivalenti, pari a 8,3 milioni di persone nel 2019 (ricerca annuale BVA Doxa «Italiani Solidali» su un campione rappresentativo degli italiani di 15 anni e più)».
Sottolinea Filippo Petrolati, direttore Fondazione di Comunità Milano onlus «come Fondazione di Comunità stiamo svolgendo il nostro ruolo di vicinanza al territorio per catalizzare risorse ed affrontare l’emergenza Covid-19. Da subito abbiamo colto l’urgenza di rispondere all’emergenza sociale, che colpisce le persone più vulnerabili della nostra comunità: abbiamo quindi lanciato la raccolta fondi #MilanoAiuta, destinata a potenziare i servizi di prossimità e assistenza domiciliare per i soggetti più fragili: anziani soli, disabili, bambini e famiglie in situazione di disagio. Le donazioni hanno superato 1,2 mln di euro con 900 donatori, che ci hanno dato fiducia e ci hanno consentito di attivare il bando #MilanoAiuta. Ad oggi abbiamo già finanziato 40 interventi che danno risposte concrete alle situazioni più critiche presenti sul nostro territorio. Nel contempo, attraverso lo strumento dei fondi solidali, ci siamo messi a disposizione di enti, imprese ed anche privati, che hanno avviato raccolte fondi sul fronte dell’emergenza sanitaria. La nostra esperienza sul campo conferma i dati della ricerca, che l’ambito medico-sanitario e il tema della salute catalizzano l’attenzione del donatore; tuttavia le Fondazioni di Comunità, fungendo da Hub della Solidarietà, possono essere punto di riferimento per il Terzo Settore».
«I dati dimostrano anche che il terzo settore è capace di cambiamenti in corsa – aggiunge Cinzia Di Stasio, segretario Generale IID, «sono infatti molte le ONP che, pur di non chiudere il servizio offerto ai beneficiari, hanno trasformato la propria azione sul campo in relazione da remoto per stare comunque vicino ai beneficiari della propria attività (24%); un 20% ha portato avanti i servizi offerti, seppur soffrendo difficoltà economiche e organizzative. Solo il 7% dichiara di aver dovuto sospendere completamente il servizio».
Massimo Mauro, presidente Aisla, osserva che «per stare vicini alle persone con SLA abbiamo ri-organizzato l’attività dell’associazione con servizi gratuiti per l’assistenza a distanza come le videochiamate con volontari, medici e psicologi e le consulenze con gli esperti del Centro d’ascolto che, nelle ultime settimane, ha ricevuto oltre 1400 contatti».
«Abbiamo pensato inoltre», continiua, «che fosse necessario sostenere i Centri Clinici NeMO, punti di riferimento per l’assistenza delle persone con malattie neuromuscolari. Per questo abbiamo lanciato la campagna#distantimavicini che, in meno di un mese, ha già ottenuto oltre 140.000 euro di donazioni destinate proprio al sostegno del prezioso lavoro dei Centri NeMO. Questo significa che, oltre alla preoccupazione, c’è un diffuso desiderio di rendersi utili. Abbiamo riscoperto il valore della reciprocità».
«Il dono del tempo per gli altri dei volontari e del Volontariato», ricorda Ivan Nissoli, Consigliere CSVnet, «non si è fermato in questo tempo di crisi. Si è adattato, si è rimodulato. E accanto al Volontariato non si sono fermati i CSV, ma hanno continuato il proprio compito al servizio del volontariato e dei volontari andando a rimodularsi anche loro.Ora inizia il tempo del guardare avanti, verso la progettazione della ripartenza. Un guardare avanti che deve essere comunitario, deve vedere nuove alleanze e deve essere capace di osare piste nuove».
«Un terzo settore dinamico e capace di adattarsi alle nuove emergenze», aggiunge Tabò, «è un elemento fondamentale del welfare nazionale. L’impoverimento progressivo del welfare diventa un boomerang soprattutto in questi particolari momenti di difficoltà. Solo una collaborazione solida e basata sulla fiducia con il terzo settore può essere la chiave di volta per la risoluzione più veloce delle nuove emergenze. La sfida è il rafforzamento del settore, sia in termini economici ma ancora di più in termini di consapevolezza del ruolo strategico che oggi ricopre».
Durante la conferenza sono stati presentati gli oltre 50 progetti #ILDONONONSIFERMA, raccolti in meno di 10 giorni, che arrivano da tutto il territorio nazionale e che sono portati avanti da realtà iscritte a IO DONO SICURO, il primo database in Italia composto solo da Organizzazioni Non Profit verificate. Moltissime le raccolte fondi a favore dei più fragili, in ospedale o a domicilio, ma non mancano iniziative di sostegno psicologico a distanza e campagne di sensibilizzazione per sentirsi più vicini, sempre nel rigoroso rispetto delle disposizioni emanate dalle autorità competenti.
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