Economia
L’impatto della sharing economy
Martedì 15 e mercoledì 16 novembre a BASE Milano si terrà la quarta edizione di SharItaly. Nel giorni di apertura alle ore 14 la presentazione del numero di Vita magazine in distribuzione intitolato "Sharing Economy vediamoci chiaro", a cui Reteconomy (512 di Sky) ha dedicato un'anticipazione. Il video
di Redazione
“Impatto Sharing” è il titolo della quarta edizione di Sharitaly – in programma (in allegato) martedì 15 e mercoledì 16 novembre a BASE Milano – il più grande e consolidato evento dedicato all’economia collaborativa in Italia, nato nel 2013 su iniziativa di Collaboriamo (organizzazione che offre consulenza e servizi sulla sharing economy) e TRAILab (laboratorio di ricerca sulle azioni trasformative dell’Università Cattolica di Milano).
Dalla casa ai trasporti, dal turismo al welfare, fino alla finanza, alla mobilità, alla cultura, al lavoro, alla scienza: Sharitaly traccia una fotografia di questo fenomeno per capirne l’impatto e le dinamiche di crescita nei diversi settori della nostra economia, creando nuove potenzialità per utenti e imprenditori collaborativi, sfidando le imprese e aprendo la strada a nuove forme di regolamentazione.
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Attenzione però non tutto quello che si definisce sharing economy è effettivamente tale. Per vederci chiaro Vita ha dedicato al fenomeno un approfondimento di 50 pagine che sarà presentato il giorno 15 alle ore 14 proprio a Base Milano nel giorno di inaugurazione di Sharitaly. Il numero del magazine è stato anche anticipato ieri nel corso delle prima edizione de Il Punto di Vita la rubrica settimanale a cura della nostra testata in onda su Reteconomy (canale 512 di Sky).
In uscita insieme a Sharitaly infine anche il terzo rapporto annuale de La Mappatura piattaforme collaborative, con tutti i numeri della sharing economy in Italia e il quarto Report sulle piattaforme di crowdfunding, a cura di Marta Mainieri (Collaboriamo) e Ivana Pais (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano). Si calcola ad esempio che, nel 2016, le piattaforme italiane di sharing economy siano 138 e 70 quelle di crowdfunding, per un totale di 208. Numeri che, rispetto alle 187 complessive del 2015 (118 sharing e 69 crowdfunding), delineano un incremento pari all’11%.
Cohousing, co-working, nuovi servizi per l'ospitalità, servizi per il trasporto urbano ed extra-urbano come car e bike sharing, ridesharing e carpooling (come BlaBlaCar), strumenti per la finanza collaborativa (es. Crowdfunding e Blockchain), laboratori artigianali pubblici, forme di crowdsourcing per facilitare la ricerca scientifica (es. Citizen Science), open data per il governo locale, processi collaborativi per ripensare prodotti e servizi nelle aziende, centri culturali di nuova concezione con programmazione collaborativa (es. BASE Milano), Sharitaly dà voce ai protagonisti di questi fenomeni, ai ricercatori, ai progettisti, settore per settore. Luci e ombre, opportunità e sfide analizzati in dieci diversi mercati: 1) casa e abitare collaborativo; 2) cultura; 3) dati e governance delle città; 4) finanza distribuita e collaborativa (blockchain e crowdfunding); 5) lavoro, nuovi spazi, nuove professionalità, nuove regole; 6) design e manifattura 4.0; 7) turismo e mobilità; 8) processi aziendali; 9) scienza dei cittadini; 10) welfare e territorio.
In apertura una foto di gruppo degli ideatori di Ginger, il crowdfunfing a chilometro zero
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