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L’impatto del movimento anti-vaccini sui bambini già malati
“Dovete capire che i vostri figli non vivono in una bolla…le vostre scelte hanno conseguenze anche sugli altri”. La lettera inviata al magazine statunitense Mother Jones, da Tim Jacks, un pediatra di Phoenix, padre di una bambina malata di leucemia, per spiegare come la recente epidemia di morbillo potrebbe avere effetti devastanti su sua figlia e su molti altri bambini come lei
di Redazione
Dopo l’epidemia di morbillo scoppiata a Disneyland, in California, negli Stati Uniti, si è riacceso il dibattito sui vaccini. Diversi genitori hanno scritto alle principali testate nazionali, chi per motivare le ragioni che li hanno portati a non vaccinare i propri bambini e chi per protestare proprio contro questa scelta. Traduciamo una lettera arrivata al magazine Mother Jones, in cui Tim Jacks, un pediatra di Phoenix, membro dell’ American Academy of Pediatrics spiega l’impatto che la nuova epidemia di morbillo potrebbe avere sui bambini già malati, come sua figlia, Maggie.
Ai genitori del bambino che ha esposto la mia famiglia al morbillo:
Ho diversi sentimenti molto forti in questo momento. Verso la mia famiglia, mi sento iperprotettivo, come un papà orso. Verso di voi, genitori che decidete di non vaccinare i vostri figli, davanti alle vostre scelte provo rabbia e frustrazione.
Abbiamo tutti sentito dell’epidemia di morbillo Disneyland, che ha avuto origine da qualcuno che non era stato vaccinato e che ha trasmesso la malattia ad altri turisti, nella stessa condizione Non entrerò nel dibattito sul movimento anti-vaccini, nella disputa sul thimerosal (che tra l’altro non è più utilizzato nei vaccini infantili), o nel falso mito che il vaccino trivalente causi l’autismo.
Parliamo del morbillo, solo per un minuto. Una volta era diffuso negli Stati Uniti e oggi, nel nostro paese, è considerato debellato (ovvero non costantemente in circolazione tra la popolazione, ma contraibile quando si viaggia fuori dal paese). Il morbillo è altamente infettivo, il virus, per via aerea, può infettare qualcuno, anche fino a due ore dopo che il malato ha abbandonato una stanza. Inoltre può essere trasmissibile anche prima che la malattia venga diagnosticata, ovvero 4 giorni prima dello sfogo cutaneo. Il morbillo di per sé è spiacevole, ma le complicazioni che ne possono derivare sono pericolose. Una percentuale che varia dal 6 al 20% delle persone che si ammalano, potrebbero sviluppare un’infezione alle orecchie, la diarrea e persino la polmonite. 1 persona su 1000 sviluppa un’infezione al sistema nervoso centrale e circa 1 persona su 1000 muore.
Divertente, eh?
Immagino che voi amiate i vostri figli, tanto quanto io amo i miei. Immagino che cerchiate di prendere delle buone decisioni per loro. Ma per favore, cercate di capire che vostro figlio non vive in una bolla. Quando vostro figlio si ammala, altri bambini sono esposti alla sua malattia. I miei bambini.
Cos’ha a che vedere questo con me e la mia famiglia? Perché siamo a rischio anche se siamo vaccinati? Sono felice che me lo chiediate.
Quando si parla di morbillo, ci sono quattro gruppi di persone. Tutte sono rappresentate nella mia famiglia.
Primo gruppo: la trivalente si traduce in immunità per la maggior parte delle persone che vengono vaccinate. Due dosi offrono una protezione che può essere confermata dalle analisi del sangue. Mia moglie appartiene a questo primo gruppo.
Secondo gruppo: circa il 3% dei bambini che vengono vaccinati non sviluppano una risposta immunitaria duratura. Hanno una percentuale di anticorpi ridotta e, se esposti, potrebbero prendere la malattia. Io appartengo a questo gruppo. Fortunatamente non sono stato esposto al virus.
Terzo: Ci sono i non vaccinati. Mio figlio Eli, 10 mesi, è troppo piccolo per ricevere la trivalente e quindi non ha alcuna protezione. Che sia per un rifiuto del vaccino, o perché sono ancora troppo piccoli per riceverlo, i bambini hanno il 90% di possibilità di contrarre la malattia.
Quarto: Ci sono bambini come la mia Maggie. Questi bambini non possono essere vaccinati. Sono i bambini malati di cancro. Bambini immunodeficienti che sono davvero allergici a un vaccino o a una componente del vaccino. Questi bambini rimangono a rischio, non possono essere protetti, se non vaccinando le persone intorno a loro.
A Maggie è stata diagnosticata la ALL – leucemia linfoblastica acuta (un tumore del sangue). Ha fatto diversi cicli di chemioterapia, punture lombari e un intervento per l’inserimento del port (un dispositivo medico che agisce come un'endovenosa nella circolazione sanguigna. Un ago speciale viene inserito sottopelle, nel port, per somministrare farmaci e altri fluidi e per fare prelievi di sangue. N.d.t.)
E’ stata ricoverata sei volte dalla diagnosi e ha passato più di 3 settimane al Phoenix Children's Hospital. Aveva fatto tutti i vaccini ma non possiamo fare i richiami fino alla fine dei trattamenti, che dovrebbero finire, speriamo, poco dopo il suo compleanno, a gennaio 2017.
Ecco, ora come l’epidemia di morbillo ha complicato la situazione.
Era mercoledì. Maggie era appena stata rimessa dal Phoenix Children's Hospital, dopo aver finito l’ultimo ciclo di chemio. Quel pomeriggio era andata al PCH East Valley Specialty Clinic per un prelievo del sangue. Tutto era andato bene ed eravamo positivi…fino a domenica sera, quando abbiamo ricevuto la telefonata. Mercoledì pomeriggio, mia moglie, Anna, Maggie e Eli erano stati esposti al morbillo, da un altro paziente. I nostri figli non erano immuni alla malattia, l’unica protezione disponibile erano iniezioni multiple di immunoglobuline (anticorpi del morbillo). Tre iniezioni per Maggie e due per Eli. Hanno gridato, ma almeno adesso hanno qualche forma di protezione temporanea . Speriamo sia abbastanza.
Eli e Maggie sono stati esposti alla malattia il 21 gennaio. Potrebbero iniziare a mostrare segni di morbillo, in ogni momento da ora sino all’11 febbraio (21 giorni dopo l’esposizione). Da un nuovo esame del sangue, è risultato che sia io che mia moglie siamo immuni, ma i bambini rimarranno in isolamento fino all’11 febbraio.
Quindi, genitori che avete deciso di non vaccinare i vostri figli, grazie per aver rovinato le nostre 3 settimane di vacanza dalla chemioterapia. Invece di una pausa, stiamo passando questi giorni a cercare sintomi di morbillo e pregare perché non arrivi la febbre (altrimenti torniamo diretti in ospedale).
Grazie per averci fatto cancellare la nostra gita sulla neve. Maggie voleva davvero vedere la neve ma non rischieremo di esporre nessun altro all’ eventuale malattia. E tra l’altro, grazie anche di aver esposto 195 bambini ad una malattia che era considerata debellata negli Stati Uniti. Le vostre scelte non hanno solo un impatto sulla salute di vostro figlio. Hanno conseguenze concrete anche sulla mia famiglia e su molte altre persone come noi.
Per favore, perdonate il mio sarcasmo. Sono davvero turbato e anche un po’ spaventato.
Papà orso
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