Cultura

Lillipuziani a Violante: non capite nonviolenza

Classe politica e mass media faticano ad accettare le azioni non violente dei pacifisti (il blocco treni era forma di lotta di Gandhi). Lo sostiene la rete di Lilliput

di Paolo Manzo

La classe politica e i mass media faticano ad accettare le azioni non violente dei pacifisti (il blocco dei treni era una delle forme di lotta predilette dal mahatma Gandhi). Lo sostiene, in una nota, la rete di Lilliput, una federazione di associazioni laiche e cattoliche, tutte rigorosamente non violente, che in questi giorni partecipano alle azioni contro i treni carichi di armi insieme ai Disobbedienti e alla Cgil. ”Rete Lilliput -si legge- nota l’estrema difficolta’ che la cultura politica tradizionale dimostra nell’ascoltare, nel capire e nell’uscire da una considerazione stereotipata del ‘nonviolento’ e dell”azione nonviolenta’. Ilvo Diamanti su Repubblica, Piero Ostellino sul Corriere della Sera, Luciano Violante sull’Unita’, per citare solo alcuni casi, accolgono e propongono della nonviolenza soltanto la parte ‘a-violenta’, tutta inscritta nell’ordine e nella tradizione legalitaria”. ”Si e’ nonviolenti -ragionano ancora i lillipuziani- solo promuovendo assemblee, dibattiti, manifestazioni, comunque forme di protesta tradizionale verso un sistema giudicato nel suo complesso negativo”. I lillipuziani pongono delle domande: ”Lo sciopero o l’obiezione di coscienza al servizio militare sarebbero mai diventati un valore condiviso dei paesi democratici se qualcuno non avesse iniziato a praticarli illegalmente?”. E ancora: ”Non credete che sia proprio ora il tempo di provare a contaminarsi con culture e tradizioni ‘altre’, facendo proprie, almeno in via sperimentale, pratiche di obiezione e di boicottaggio generalizzate, per rinnovarsi e rendere piu’ efficace la propria azione politica?”. ”Non pensate -chiede ancora la Rete di Lilliput- che il dissociarsi da queste pratiche provochi proprio una perdita di consenso, ma alla rovescia, cioe’ vada a pregiudicare definitivamente il rapporto tra il popolo pacifista ed il centrosinistra, predisponendolo ad una nuova, ineluttabile debacle elettorale?”. ”Non pensate -si legge infine- che proprio questo vostro ‘star distanti’ renda piu’ facile e probabile – proprio come e’ accaduto a Genova – il fatto che ‘disobbedienti’ e ‘lillipuziani’ vengano sistematicamente picchiati e repressi, socialmente isolati e perdano cosi’, anche per vostra responsabilita’, il consenso sociale?”. Va ricordato che nel luglio scorso Violante si reco’ in piazza Alimonda, a Genova, per rendere omaggio a Carlo Giuliani. In quell’occasione riconobbe che i Ds avevano sbagliato linea nei giorni del G8.


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