Welfare
LIGURIA. Varato pacchetto di assistenza per malati di SLA
Con il sostegno della Regione saranno avviati un centro dedicato alla diagnosi e alla cura e una struttura di sollievo
La Regione Liguria ha varato un pacchetto di iniziative a sostegno dei malati di sclerosi laterale amiotrofica e dei loro familiari. Al termine di un incontro svoltosi lo scorso 3 febbraio presso l’assessorato regionale alla Salute – cui hanno partecipato l’assessore Claudio Montaldo, il presidente di AISLA Onlus Mario Melazzini, Franco Henriquet dell’Associazione Gigi Ghirotti, il direttore generale dell’ASL 3 genovese Renata Canini, Giovanni Luigi Mancardi e Claudia Caponnetto del Dipartimento di Neuroscienze dell’Azienda Ospedaliera San Martino di Genova – sono state annunciate alcune importanti azioni per assistere in maniera adeguata i malati di SLA residenti in Liguria e le loro famiglie.
«In particolare – riferisce Mario Melazzini – sorgeranno un centro dedicato alla diagnosi e alla cura della malattia presso l’Azienda Ospedaliera San Martino di Genova, una struttura di sollievo con 5 posti letto dedicati specificatamente ai pazienti con SLA presso il nuovo hospice di Albaro gestito dall’associazione Gigi Ghirotti, e una struttura di neuroriabilitazione nell’area metropolitana genovese, quest’ultima promossa dall’ASL 3. È inoltre previsto il rafforzamento dell’assistenza domiciliare attraverso il sostegno dell’attività ambulatoriale e domiciliare svolta dalle strutture pubbliche e associative. Nel dettaglio la Regione, a integrazione delle attività cui già provvede direttamente, sosterrà a livello economico anche quelle che continueranno ad essere svolte al domicilio dei malati di SLA dall’Associazione Gigi Ghirotti e dalla Sezione di Genova dell’AISM, l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla».
«Tutti i partecipanti all’incontro – prosegue il presidente dell’AISLA – sono stati d’accordo sulla necessità della presenza di un’equipe appositamente dedicata e adeguatamente formata per fronteggiare in modo efficace tutte le fasi della malattia. Accanto al neurologo e al medico di medicina generale, quindi, devono operare altre figure professionali come lo pneumologo, il palliativista, il fisiatra, lo psicologo, il genetista, il foniatra, il nutrizionista, il gastroenterologo, il fisioterapista, oltre all’infermiere e all’assistente sociale che interagiscono tra loro».
In Liguria i malati di SLA che potranno beneficiare di tutte queste strutture e misure assistenziali sono circa un centinaio. «Personalmente sono soddisfatto delle decisioni scaturite in occasione dell’incontro in Regione – conclude Melazzini -. Esprimo fin d’ora, da parte di AISLA, la piena disponibilità a fornire il supporto necessario per rendere concreti i percorsi assistenziali individuati. Ora anch’io, come tutte le altre persone che convivono con la SLA e le loro famiglie, resto in attesa che le promesse fatte in sede istituzionale si traducano in reali misure di sostegno, a indubbio vantaggio dei malati presenti sul territorio ligure».
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