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Liguria senza prestiti d’onore

Il consiglio regionale della Liguria vota all' unanimità una mozione di protesta per l'esclusione della regione dai prestiti d'onore

di Alba Arcuri

Regione Liguria. Mozione approvata in sede di Consiglio regionale sull?esclusione dai prestiti d?onore. 24 marzo 1998. Il Consiglio regionale ha votato all?unanimità una mozione di protesta contro l?esclusione della Liguria dai prestiti d?onore, i finanziamenti dello Stato per incentivare gli avvii di impresa da parte di giovani disoccupati con l?erogazione di una quota di 50 milioni ciascuno, in parte a fondo perduto. Questo aiuto finanziario, inizialmente previsto per il Sud, è stato recentemente ampliato anche ad alcune zone del Settentrione, ma la Liguria è rimasta esclusa. Con la mozione si sollecita la Giunta a intraprendere urgentemente nuove richieste al ministero del Lavoro, affinché il prestito d?onore venga esteso a quelle zone della regione che presentano elevati tassi di disoccupazione, tra cui le realtà territoriali della provincia di Genova, La Spezia e Ponente Ligure. Il consiglio regionale ha discusso la questione, sottolineando che la Liguria ha un tasso di disoccupazione del 12 per cento circa, il più alto di tutto il Nord Italia e che sfiora i livelli del Mezzogiorno. Regione Toscana. Legge regionale n. 12 del 18 febbraio 1988. Norme in materia di sostegno alle attività delle istituzioni culturali di rilievo regionale. B.U. n. 8 del 27 febbraio 1998. La Giunta regionale della Toscana ha promulgato una legge in sostegno alle istituzioni senza fini di lucro che svolgono attività culturale nella regione. Ne sono esculse quelle che si occupano di spettacolo. Potranno dunque usufruire del contributo annuale gli enti e le associazioni che svolgono in modo continuativo attività di ricerca e di elaborazione di rilevante valore scientifico e culturale, fruibile anche a una vasta utenza, anche in collaborazione con altre istituzioni scientifiche a livello nazionale. Le associazioni beneficiarie dovranno disporre di un rilevante patrimonio documentario o museale, opportunamente catalogato anche a livello informatico; dovranno svolgere attività editoriale; disporre di una sede e di personale adeguato all?attività svolta, dovranno infine documentare opportunamente la propria attività amministrativa. Per l?assegnazione dei contributi verrà costituita, con deliberazione del Consiglio regionale su proposta della Giunta, una apposita tabella delle associazioni ritenute idonee. La tabella verrà sottoposta a revisione triennale. Per la presentazione delle domande per l?inserimento in tabella, le associazioni dovranno attendere le decisioni della Giunta. La Giunta regionale, infatti, entro il 27 marzo determinerà le modalità di presentazione delle domande con apposito atto, pubblicato sul Bollettino ufficiale della Regione. Le domande potranno poi essere elaborate e presentate entro 30 giorni dalla pubblicazione delle modalità di iscrizione. Regione Piemonte. Sottoscrizione presentata in Consiglio per l?approvazione della legge sulla tutela della maternità delle donne non occupate. 23 marzo 1998. Nove donne consigliere regionali su dieci appartenenti a diverse formazioni politiche, da An al Pds, dai gruppi di centro ai socialisti, esclusa l?esponente di Rifondazione comunista, hanno sottoscritto una lettera per invitare il Consiglio a esaminare al più presto una proposta di legge che prevede interventi a tutela della maternità delle donne non occupate. Il progetto di legge risale allo scorso settembre, ma la sua discussione in quarta commissione è sempre slittata a favore di altri provvedimenti. La proposta è stata presentata dal consigliere dei Pensionati per l?Europa, Pier Luigi Rubatto e prevede l?assegnazione alle donne effettivamente disoccupate (escluse quelle in mobilità) di un contributo di 600 mila lire mensili per i due mesi antecedenti il parto e per i tre successivi. Il limite massimo di reddito per poter accedere a tale assegno di sostegno non potrà essere superiore a quello previsto per ottenere un alloggio nelle case popolari. Regione Lazio. Approvate in sede di Giunta due delibere per la realizzazione di nuovi alloggi. 24 marzo 1998. La Giunta regionale ha approvato due delibere che individuano le cooperative edilizie e le imprese che si occuperanno della costruzione di nuovi alloggi nelle province del Lazio. Gli investimenti che saranno attivati da parte di imprese e cooperative ammonteranno a 939 miliardi e 400 milioni per la realizzazione di 4.097 alloggi. In particolare, 1.791 saranno gli alloggi da realizzare nella provincia di Roma, 568 in quella di Viterbo, 478 in quella di Rieti, 1.045 in provincia di Latina e infine 815 in provincia di Frosinone. Si presume che per questo lavori potranno essere impiegate circa 12 mila persone.


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