Non profit

Life gate, illusionismo ambientale

Gentile direttore, ho notato il crescente affermarsi del marchio Life Gate - Impatto Zero con tanto di copyright registrato...

di Riccardo Bonacina

Gentile direttore, ho notato il crescente affermarsi del marchio Life Gate – Impatto Zero con tanto di copyright registrato. Ora campeggia anche in cover di Panorama che ho visto dal dentista (ci tengo a sottolineare di non esserne lettore). Ho provato a capire, anche consultando tutto il consultabile sul progetto (ciò che è disponibile, ovviamente) sui siti di Life Gate e di Impatto Zero, il perché di tanto successo. E mi sono dato le risposte che vi propongo. Cosa promette Impatto Zero? Cito: «Di calcolare le emissioni di anidride carbonica di persone, attività, prodotti, aziende e di compensare le emissioni contribuendo a riqualificare e tutelare foreste in crescita». E ancora: «Per azzerare l?impatto dobbiamo assicurarci che l?anidride carbonica emessa venga eliminata dall?atmosfera e assorbita da una foresta in crescita di dimensioni adeguate. Questa compensazione permette di rendere un prodotto a Impatto Zero». Insomma usi sacchetti di plastica in polipropilene? Sappi che per ogni sacchetto produci 1,02 grammi di CO2, dice Life Gate, e che non è necessario passare all?uso di plastica vegetale, no. Basta che tu ci dia un tot di soldi per piantare un tot di alberi in Costa Rica o in Italia. La tua coscienza è a posto, continua pure a inquinare e non porti il problema di cambiare i comportamenti o i materiali delle tue produzioni, il nostro (loro di Life Gate) portafoglio anche, e noi garantiamo un bel po? di comunicazione e qualche albero in più. Ma a voi tutto questo sembra ragionevole? Serio?

Life Gate vanta anche collaborazioni con università e istituti di certificazione vari. Perciò ho cercato sui siti le relazioni che almeno certificassero il lavoro di rimboschimento fatto, visto che nelle presentazioni di parla di milioni e milioni di metri quadrati riportati a verde in ogni angolo del pianeta. Sapete che c?è? Che aldilà di un foglietto di Bios srl che dichiara la conformità del progetto di ?Emissione compensata?, non ho trovato nulla. Se non una relazioncina di 50 righe del professor Dario Sonetti, dell?università di Modena (data 29 marzo 2005) che relaziona di una visita nella Riserva Karen Mogensen in Costa Rica, che dichiara che un territorio di 100 ettari è stato acquisito grazie ai fondi di Provincia di Modena e di Life Gate, ed è curato dai volontari del servizio Gev – Guardie giurate ecologiche. Nessun altra certificazione indipendente se non piantine e foto autoprodotte del Parco del Ticino e Parco delle Cave con immagini di piantumazioni. Mi chiedo se non ci troviamo di fronte a un attacco di stupidità generale per cui aziende come Telecom o Mondadori, piuttosto che autori o cantanti famosi, o ancora quel famoso genio del nostro ministro dell?Ambiente, abboccano a questa sorta di illusionismo ambientale. Che non chiede nulla se non un po? di soldi. La coscienza degli inquinatori è a posto, qualche albero in più, speriamo, sarà impiantato. Esagero? Marco Sala, Milano Carissimo, ho tutti i tuoi dubbi. Anzi di più. E condivido la morale che ne trai.


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