L’Ifad in prima linea per ricostruire dopo lo Tsunami

Nonostante le molte settimane di intenso lavoro per far fronte all?emergenza, la situazione nelle aree piú colpite dell?Indonesia rimane ancora critica. ?Lavorando a stretto contatto con le comunità locali, l?IFAD sta cercando di identificare sul campo quali siano i reali bisogni e necessità?, ha detto Rossella Bartoloni, IFAD Country Programme Manager per l?Indonesia, che ha trascorso sei settimane nei Paesi colpiti dallo tsunami. ?Solo lavorando insieme, con i mezzi e con le istituzioni appropriati, possiamo sperare di giungere a risultati concreti? Le istituzioni locali e i gruppi d?auto-sostegno saranno i diretti beneficiari dei vari progetti e programmi IFAD. Sviluppo dei mezzi di sussistenza e delle infrastrutture, e rafforzamento istituzionale e della capacità di gestione dei programmi saranno alla base del lavoro di recupero e ricostruzione dell?IFAD. Il governo nazionale indonesiano, come pure le organizzazioni non governative regionali e internazionali, saranno partner importanti per l?IFAD in questo processo dal basso verso l?alto. ?L?IFAD ha preso un impegno a lungo termine per l?Indonesia ed é pronta a rimanere quanto sarà necessario? ha affermato la Bartoloni. ?La cosa importante é che il lavoro sia fatto. Colmare il divario tra emergenza, ricostruzione e sviluppo è fondamentale?. Circa 450.000 persone nella provincia di Aceh beneficeranno degli interventi dell?IFAD. Tuttavia, per essere in grado di assistere tutte queste persone sarà essenziale il sostegno finanziario delle organizzazioni e dei paesi donatori. L?IFAD si è già impegnata con una cifra iniziale di 100 milioni di dollari in nuovi fondi che saranno destinati alle comunità rurali dei Paesi colpiti dallo Tsunami.