Liceo Arcimboldo – una proposta

di Dan Lerner

C’era Mariastella Gelmini seduta sulla poltrona di Ministro quando scrissi le righe che seguono, che dunque non sono inedite. E’ poi passato Francesco Profumo ed ora è Maria Chiara Carrozza ad occupare un posto che tutti ritengono chiave. Lasciando la responsabilità del MIUR pochi hanno però lasciato di sè anche il ricordo forte di un impatto reale e positivo.

Eppure anche il nuovo Primo Ministro Enrico Letta nel suo discorso per chiedere la fiducia alla Camera ha ripetuto che “per liberare le energie migliori del Paese” si può partire “da due grandi risorse“: la prima, gli abusati giovani (ma fino a che età si è da considerarsi giovani in Italia?) in una società che “si costruisce sui banchi di scuola” e l’altra l’Italia stessa, “Bellezza senza navigatore” sebbene “molti stranieri vogliono bagnarsi nei nostri mari, visitare le nostre città, mangiare e vestire italiano. L’Italia e il made in Italy sono le nostre migliori ricchezze“.

Parole già sentite, banali verrebbe da dire, ma non per questo meno vere. E siccome la speranza di un cambiamento intelligente è pur sempre l’ultima a morire, dunque, testardo, io rinnovo la mia proposta.

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Liceo Arcimboldo

• In un sistema scolastico italiano ancora sostanzialmente diviso per caste c’è chi si iscrive ai vari Licei per iniziare un percorso di studi non professionalizzante se non dopo la conclusione di ulteriori 3 + 2 anni di università (così crescono i bamboccioni, loro malgrado) e chi sceglie la via dei cosiddetti istituti tecnici e professionali, che indirizzano i diplomati verso un lavoro futuro ancor oggi considerato meno prestigioso perché troppo spesso viene sacrificata una formazione culturale generale per privilegiare altre competenze specialistiche.
Vecchia storia: le professioni del pensiero e le professioni delle mani.

• Nel sistema produttivo e distributivo mondiale il ruolo e lo spazio dell’Italia stanno marciando velocemente verso un minor peso relativo e ciò rende vitale un aumento della cosiddetta –abusato temine- eccellenza prodotta.

• Tra i (forse pochi) credits che l’Italia non ha dissipato nella percezione che il mondo ha del Paese, senza dubbio il primo è ancora quello di una terra turisticamente senza eguali, rafforzato da una tradizione alimentare e gastronomica che è un marchio commerciale di valore unico.

I have a dream. Da padre, da cittadino, da professionista, I have a dream.

Mi piacerebbe che si impostasse una vera riforma dei sistemi scolastici e formativi.

Mi piacerebbe che questa puntasse non ad un risparmio di bilancio a breve ma investisse con razionalità e lungimiranza su un futuro possibile.

Mi piacerebbe che la scuola riuscisse ad aiutare i ragazzi ad essere felici, guidandoli a scegliere il proprio futuro. Anche sotto i trent’anni, anche senza una laurea nelle classiche –necessarie, rispettabilissime- professioni borghesi: medicina, giurisprudenza, ingegneria…

La mia passione e il mio lavoro sono legati al mondo del cibo, del vino, dell’agroalimentare insomma, e su questo mi sono concentrato. Ecco: una lunga premessa per un breve assunto, che meriterà successivamente maggior dettaglio.

Un Liceo Classico-Alimentare? Liceo del Cibo e della Nutrizione?

Il Liceo Arcimboldo!

L’EXPO2015 dedicato ai temi dell’alimentazione potrebbe essere lo stimolo per sviluppare, tra i propri risultati, l’elaborazione di curricula scolastici di alto livello: una scuola superiore che non trascuri la storia, la filosofia, la letteratura italiana e internazionale, e assieme fornisca gli strumenti per una competenza pratica nelle professioni legate al settore agroalimentare, turistico, nutrizionale.

Cultura e tecnica. Perché?

• Competenza, cultura, consapevolezza e tecnica, unite per valorizzare e rafforzare qualità, sicurezza e tradizioni alimentari italiane.
• Non da poco: attività professionali, posti di lavoro insomma, occupati da entusiasti e competenti, da giovani soprattutto.
• Alla lunga, auspicabilmente, ripartenza dei flussi turistici internazionali –ora in calo- attratti da una nuova e migliore accoglienza.
• Rivalutazione dei lavori caratterizzati dal concetto di servizio, accoglienza, ospitalità, per triste tradizione concetti assai carenti nella gran parte dei casi in Italia.

A me pare una buona proposta, da sviluppare. Benvenute idee al riguardo.

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