Welfare

Libro bianco di Maroni, per Cosis è “incompleto”

Manca l'impresa sociale

di Gabriella Meroni

Riduttivo e incompleto viene definito il ”Libro Bianco” di Maroni sul lavoro da Stefano Zapponini, presidente del Cosis, merchant bank etica promossa dalla Fondazione cassa di Risparmio di Roma. ”Riqualificare la responsabilita’ decisionale delle parti sociali e garantire un’efficace sussidiarieta’ orizzontale, cosi’ cita il Libro Bianco sul mercato del lavoro in Italia. E’ grave – sostiene Zapponini – che, in questo contesto si siano dimenticati di chi, come le imprese sociali, e’ impegnato per vocazione a creare posti di lavoro contribuendo alla diffusione del benessere nella collettivita’ attraverso servizi alla persona e l’inserimento lavorativo di persone in difficolta”’. ”Quand’anche con uno sforzo interpretativo tale forma imprenditoriale fosse sottintesa, rimango stupito – prosegue Zapponini – che questo Libro Bianco presentato come programma di legislatura, con obiettivi specifici tra cui accrescere il tasso di occupazione, migliorare la qualita’ del lavoro cosi’ da ottenere una piu’ solida coesione sociale, non tenga conto dei risultati del lavoro prodotto dalla Commissione Terzo Settore ed Occupazione, cosi’ come ometta di parlare esplicitamente di una delle maggiori espressioni di cittadinanza attiva: l’imprenditoria sociale. Ritengo questa visione troppo riduttiva. Oggi l’impresa sociale – sulla cui definizione lo stesso Parlamento e’ impegnato per arrivare ad un dettato legislativo piu’ organico – vanta numeri significativi: 6.952 cooperative sociali, con un fatturato complessivo di oltre 3 miliardi di Euro, che vedono 196 mila soci impegnati, di cui oltre 23.000 persone – tra soci e lavoratori – con particolari difficolta’ di inserimento nel mercato del lavoro come disabili, ex tossicodipendenti, ex detenuti, malati mentali. Esattamente in linea con l’invocata sussidiarieta’ orizzontale.”


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