Welfare

Libri, Musumeci su diritti umani e impresa

Un libro sul rapporto fra il fare impresa e le violazione dei diritti umani (ed.ECP Firenze). Lo presenta Daniele Scaglione (Amnesty)

di Giampaolo Cerri

“Il 10 novembre 1995, lo scrittore Ken Sharo Wiva e altri otto attivisti Ogoni venivano impiccati, dopo essere stati condannati alla sentenza capitale dai militari alla guida dello stato nigeriano. Nel tentativo di salvare le loro vite, Amnesty International aveva cercato di coinvolgere le multinazionali del petrolio con interessi nell’Ogoniland, la terra che lo scrittore e i suoi compagni volevano difendere. Alcuni responsabili di quelle imprese risposero, argomentando più o meno in questo modo: ‘Ammiriamo i vostri sforzi, condividiamo i vostri ideali, ma non possiamo farci nulla: noi non ci occupiamo di politica’. Forse nessuna multinazionale, oggi, si azzarderebbe a dare una risposta simile. Quasi tutte le aziende hanno capito che devono fare i conti con il tema delle libertà fondamentali, ma il ‘cammino’ è ancora tutto da definire. Il contesto legislativo e sociale riserva scarsa attenzione a queste problematiche e in assenza di proposte ed elaborazioni concrete si è portati a confondere il dramma dei diritti umani violati con i problemi della globalizzazione tout-court, l’esigenza di trasparenza e di responsabilità sociale con quella della qualità o del rispetto dell’ambiente o con la lotta alla povertà o con il condono del debito dei paesi poveri. Questo volume nasce dal tentativo di stimolare il dibattito sulla responsabilità sociale delle imprese: non intende proporsi come una guida a soluzioni definitive, ma intende offrire un’ampia e pratica introduzione a un argomento che è adesso sui tavoli dei consigli di amministrazione delle maggiori aziende e istituzioni finanziarie (e fra i temi più seguiti dall’opinione pubblica internazionale). Uno strumento importante per avviare un processo di modernizzazione delle imprese anche nel settore dei diritti umani. Che le imprese lo vogliano o no, è sui diritti umani che si giocherà nel ventunesimo secolo il futuro del mondo. Un’impresa, oggi più che mai, è un soggetto importante e influente della società, e deve sentirsi responsabile non solo della percentuale, più o meno piccola del prodotto interno lordo del paese. Nel fare il proprio mestiere, manager e imprese interagiscono nell’ambiente in cui operano in modo profondo, complesso e articolato, e non esercitano il loro ruolo solo sul piano economico, ma anche su quello sociale e politico. Amnesty non è un’associazione che distribuisce pagelle, che divide il mondo in buoni e cattivi, operiamo per fermare gli abusi e le violazioni dei diritti umani. Per questo chiediamo anche alle imprese di riconoscere il proprio ruolo e di giocare la propria parte. Sappiamo che possono fare moltissimo il giudizio verrà dato sul piano dei risultati concreti”. Amnesty International Diritti Umani “La nuova sfida per le imprese” a cura di Umberto Musumeci 160 pagine, lire 28.000 Isbn 88-87183-28-7


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