Cultura

Libri e medicina: che passione!

Tre domande a Paolo Gulisano, medico epidemiologo, con passione per la storia e la scrittura...

di Antonietta Nembri

Medico epidemiologo, con passione per la storia e la scrittura. Non è difficile sentire Paolo Gulisano dissertare di Tolkien o Lewis, o delle tradizione europee (l?ultimo libro La notte delle zucche parla della festa di Halloween), ma ha anche scritto Pandemie. Non c?è nulla di più psicologicamente devastante delle epidemie, dalla peste di Atene alla Sars.

Più medicina o letteratura?
Sono passioni compatibili. Faccio il medico per prendermi cura della persona e scrivo per prendermi cura della bellezza, della letteratura che si prende cura della verità.

Dalle tradizioni europee ai miti come Artù. Che rapporto?
I miti non sono favole evanescenti. Nel territorio fantastico si trovano i tentativi di rispondere alle domande di significato della vita. Cercando il significato gli uomini si sono dati delle risposte attraverso il mito.

Lewis e Tolkien, neo mitici?
Chesterton diceva che oggi l?uomo è incapace di dare risposte, perché non sa fare le domande giuste. Loro le facevano.


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