Nella lista telematica lascuola@king.eurolink.it si è svolto un dibattito sui libri di testo. Da più parti è emersa la necessità di porre mano a questo strumento scolastico per riattribuirgli il suo giusto ruolo nel sistema dei processi di apprendimento che si realizzano nella scuola italiana.
Ecco il risultato:
ABOLIAMO L?OBBLIGATORIETA? DEI LIBRI DI TESTO.
I limiti dei libri di testo
– Il libro di testo contribuisce alla formazione dell?idea che ci sia un luogo esaustivo del sapere. In realtà le fonti, da anni, sono molteplici e nel futuro sono destinate ad aumentare di numero. La sostituzione del testo con un processo di ricerca delle informazioni, delle procedure e dei linguaggi, risponde meglio alla necessità ?dell?apprendere ad apprendere?, come si evince anche nei documenti di riforma dei cicli scolastici.
– I libri di testo svolgerebbero un ruolo importante se fossero il mezzo per diffondere i risultati della ricerca pedagogico-didattica sui nuclei forti della disciplina e dell?azione didattica. Ma non è così, perché in Italia si fa poca ricerca del genere e non c?è rapporto tra quest?ultima e le Case Editrici.
– Ci sono discipline che hanno costruito nei secoli una mappa concettuale solida, linguaggi caratterizzati e processi di apprendimento consolidati, tanto da permettere la realizzazione di proficui manuali scolastici. Tuttavia sono da evitare le inutili ?gonfiature e le continue nuove edizioni?che non aggiungono miglioramenti ai testi ma che hanno lo scopo di permettere alle Case editrici nuovi profitti.
– Ci sono poi discipline che sono in evoluzione. Per queste discipline è difficile trovare testi senza errori; spesso vi sono semplificazioni mistificatorie, frutto di conoscenze approssimative e di scarsa esperienza didattica.
– I comitati scientifici delle Case editrici, non avendo un rapporto diretto col docente, non sono in grado di valutare l?effettiva implementazione didattica dei contenuti offerti. Il materiale proposto risponde più a criteri di marketing che alle necessità pedagogico-didattiche.
– Negli ultimi anni i libri di testo si sono riempiti di didattica. In questo modo il ruolo del testo è diventato più forte a scapito del ruolo docente che è oggi più debole.
– Nella scuola ci sono insegnanti che vogliono esplicare la propria creativa ricerca pedagogica. Questi insegnanti non possono essere obbligati ad adottare un unico libro di testo.
La non obbligatorietà contribuirebbe a una liberalizzazione della concorrenza nell?elaborazione dei sussidi didattici, in contrapposizione ad un ?monopolio? che offre soluzioni preconfezionate alle quali la domanda è costretta ad adattarsi senza possibilità di replica. Questa incentiverebbe gli editori a migliorare qualitativamente proprio i libri di testo.
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