Sostenibilità

Libri: De Benoist, le sfide dalla postmodernit

Esce per l'editrice Arianna di Bologna, l'ultimo saggio del pensatore francese. «Le parole chiave espressioni della modernità sono inadeguate»

di Giampaolo Cerri

Il teorico della Nouvelle Droit alle prese con la postmodernità. È in uscita per l?editore Arianna, Le sfide dalle postmodernità (pp. 312 euro 15), l?ultimo saggio di Alain De Benoist. Un lavoro che spiega come il lessico politico-filosofico stia cambiando. E come le parole chiave che lo hanno finora connotato, espressione della modernità (stato, nazione, sovranità, progresso, sviluppo), siano sempre più contestate e inadeguate. Altri sono ormai i termini e i concetti cui occorre far riferimento per orientarsi nella postmodernità: democrazia partecipativa, identità, differenzialismo, ecologia, comunitarismo, federalismo. Unendo il rigore delle analisi alla brillantezza dello stile, De Benoist si inoltra nel labirintico universo postmoderno con autorevolezza non conformistica, cogliendovi i possibili frammenti delle future “nuove sintesi” di pensiero. Ecco un estratto dell?introduzione al libro. […] Non stiamo assistendo oggi alla fine del politico, ma alla fine di una forma politica caratteristica di una modernità a sua volta in via di compimento. All’esaurimento di un modello d’autorità sovraordinata, in cui la decisione era concentrata nelle mani del potere collocato in alto. Al fallimento di una democrazia che attraverso il parlamentarismo liberale è diventata esclusivamente rappresentativa e non rappresenta più niente. Al fallimento di élites autoproclamatesi tali che, come l’esperienza storica ha ripetutamente dimostrato, non erano né più capaci né meno fallibili delle masse che pretendevano di illuminare. Paul Valéry diceva acutamente che la politica risiede nell’arte di impedire alla gente di aver parte nelle faccende che la riguardano. Il primo soggetto della democrazia, non bisogna mai smettere di ricordarlo, è il popolo. Il punto di partenza della politica democratica è il potere costituente del popolo. La sovranità democratica non è la sovranità nazionale, ma la sovranità popolare. La politica è oggi chiamata a rinascere partendo dalla base. Ciò implica la necessità di superare la dicotomia artificiale tra lo Stato e la “società civile” per ricostituire, in tutta la sua ricca diversità, la dimensione politica del sociale. La politica che parte dalla base implica la sovranità condivisa, il principio di sussidiarietà, il rispetto dei corpi intermedi e delle libertà fondamentali, la costituzione a ciascun livello di un equilibrio fra la deliberazione e la decisione. Bisogna tenere presente in mente il modello greco anziché quello romano. E sostituire all’immagine della piramide quella del labirinto. Alain de Benoist, scrittore e saggista, è direttore delle riviste Nouvelle Ecole e Krisis. Tra i suoi numerosi saggi tradotti in italiano, ricordiamo L’Impero interiore, Le idee a posto, Oltre l’Occidente. Per i tipi della “Arianna” ha pubblicato Comunismo e nazismo: 25 riflessioni sul totalitarismo nel XX secolo e La nuova evangelizzazione. La strategia di Giovanni Paolo II. Info: Arianna editore tel/fax 00.39.051.560452


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