Welfare

Libertà sospese e non siamo a Kabul

Decine di leggi speciali nei Paesi occidentali stanno sospendendo libertà e garanzie. Dalla Corte marziale negli States al disegno antiterrorismo in Italia. Ma nessuno protesta

di Riccardo Bonacina

“Il tricolore non sarà il nostro chador”, hanno gridato nelle piazze italiane gruppi di donne impegnate nelle organizzazioni di cooperazione e sviluppo. Uno slogan fulminante e felice perché esprime tutta la voglia di continuare a veder chiaro e senza veli in ciò che succede, e la volontà di non concedere nessuno sconto sul terreno delle libertà. L?ondata di retorico patriottismo, la propaganda sul tricolore (una bandiera per ogni neonato è stato proposto in Parlamento), la forzata militarizzazione della società e della pubblica opinione rischiano, infatti, di coprire e di far passare in secondo piano il diluvio normativo, in Italia e all?estero, che dall?11 settembre in poi rischia di mettere a repentaglio l?unico vero grande valore per cui siamo grati alla società in cui siamo cresciuti e in cui viviamo: l?affermazione della libertà individuale e sociale. Quando di è in guerra tutto diventa secondario, anche ciò che sino al giorno prima si riteneva essenziale e irrinunciabile, in primo piano sale la seduzione del combattimento. Kafka che di animo umano era un vero esploratore scriveva: ?La seduzione assoluta del male è la provocazione al combattimento?. Ma senza spingerci troppo in là con i ragionamenti, un dato oggi è certo: libertà di pensiero, di movimento, di aggregazione di espressione, di circolazione di beni e di denaro, sono realtà oggi meno scontate di tre mesi fa. Per rendersene conto, qualora non bastasse la percezione quotidiana, basta mettere in fila qualcuno degli snodi normativi che hanno interessato le società occidentali dall?11 settembre ad oggi, tutti all?insegna di un restringimento delle libertà individuali, sociali ed economiche in nome della battaglia contro il ?male assoluto?: il terrorismo. Eccoli. Due giorni dopo la tragedia di New York, il 14 settembre, ancora sull?onda emotiva degli avvenimenti, il Consiglio dei ministri italiano dà il suo via libera ad una legge sull?immigrazione che le polemiche estive sembravano aver fermato prima ancora di nascere. Il 29 settembre il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva una risoluzione presentata dall’ambasciatore americano John Negroponte, che richiede a tutti gli Stati membri di negare rifugio a chiunque sia sospettato di finanziare o di compiere atti terroristici e mette al bando qualsiasi forma di sostegno – politico, militare e finanziario – a persone ed “entità sospettate? di attività terroristica.cancellando i beni dei presunti terroristi e ampliando i poteri delle Nazioni Unite nella lotta al terrorismo. La risoluzione suscita perplessità per il fatto non definisce cosa s?intenda esattamente con il termine “terrorista?.. Londra, il 3 ottobre il governo dichiara che inasprirà le norme sull?immigrazione e modificherà anche la legge sull’incitamento all’odio razziale, estendendola all’odio religioso (Huntington docet). ”E’ necessario mettere in atto un approccio radicale e perfezionato ai problemi che riguardano immigrazione e asilo politico: bisogna essere intransigenti di fronte all’immigrazione clandestina? dichiara il ministro dell?interno inlgese Blunkett. Lunedì 8 ottobre,negli States, Tom Ridge, un veterano del Vietnam ed ex governatore della Pennsylvania, è nominato direttore dell’Office of homeland security, l’equivalente del nostro ministero degli Interni, anche se con compiti prevalentemente antiterrorismo. La notizia, sottovalutata da chi considera ovvia l’esistenza di una o più polizie centralizzate a livello nazionale, negli Stati uniti, invece, rappresenta una rottura profonda nella cultura politica del Paese. La nomina di Ridge si inserisce in quel processo di estensione delle competenze del governo federale che i padri fondatori del Paese aborrivano più di ogni altra cosa e che invece George W. Bush percorre a passi spediti. 18 ottobre. In Italia il consiglio dei ministri approva una legislazione antiterrorismo che sanzionerà pesantemente chi è sospettato di ospitare o aiutare i terroristi. A Roma il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ha deciso che, in tempo di guerra, tutti i campi di stranieri illegali vanno sgomberati. Il 31 ottobre, a Washington, la Financial Action Task Force on Money Laundering (Fatf) organismo dell?Ocse, approva 8 raccomandazioni speciali conto il terrorismo da attuare nei Paesi membri entro il giugno del 2002. L?ottava raccomandazione è completamente dedicata alle organizzazioni non governative. Vi si legge: ?I Paesi membri dovranno controllare l?adeguatezza delle leggi e delle regole sugli enti che possono essere sfruttati per finanziare il terrorismo. Le organizzazioni non profit sono particolarmente vulnerabili, e i Paesi devono assicurarsi che non ci si approfitti di loro?. E infine una raccomandazione che suona come un ordine: le leggi su ong e associazioni dovranno essere riviste. Ma come? Nel mirino non c?erano banche d?affari, paradisi fiscali e agenzie di money transfer? Sempre dagli Stati Uniti un’altra notizia: i cittadini italiani potrebbero avere presto bisogno del visto per entrare negli Stati Uniti. Il Dipartimento di Stato sta pensando infatti di togliere l’Italia dalla lista dei 29 Stati i cui cittadini non devono avere un visto per entrare negli Usa. Parigi, 5 novembre. Sulla legge antiterrorismo infuriano polemiche. Non piace la proposta di consentire ad agenti privati di effettuare, senza alcun foglio di autorizzazione della polizia, controlli su bagagli e su persone ritenute sospette. “La nuova legge francese sulla sicurezza antiterrorismo, rappresenta una violazione delle libertà e dei diritti individuali” sostiene il Movimento contro il razzismo e per l’amicizia tra i popoli. Minacciati dalla nuova riforma sarebbero: “l’inviolabilità del domicilio, il rispetto della privacy, la libertà di movimento e di pensiero. E le misure proposte dal governo sono umilianti e non garantiscono affatto la sicurezza dei cittadini contro eventuali atti terroristici”. Londra, 12 novembre: la Gran Bretagna chiede la detenzione di sospetti terroristi senza processo invocando lo “stato di pubblica emergenza”. David Blunkett chiederà l’appoggio del parlamento per sospendere l’articolo cinque della Convenzione europea sui diritti umani, che garantisce il diritto alla libertà e proibisce la detenzione senza processo. A proposito di diritti umani eccoci al 14 novembre. Negli Stati Uniti, il presidente George Bush firma un decreto militare che gli consentirà di processare cittadini stranieri sospetti di terrorismo davanti a speciali commissioni militari e non davanti a tribunali civili come avviene oggi. “Ho stabilito – si legge nel documento firmato da Bush – che esiste una emergenza straordinaria per gli scopi della difesa nazionale, che questa emergenza rappresenta un interesse urgente e primario del governo, e che l’emanazione di questo decreto è necessaria per affrontare questa emergenza”. Traduzione: si procederà per Corti marziali con la sospensione d?ogni trasparenza e di ogni diritto. Domenica 25 novembre. In Italia il ?Corriere della sera? titola ?Antiterrorismo, il disegno di legge sarà presentato alle Camere entro Natale. Tutti i documenti dell?Intteligence resteranno riservati per 15 anni. Licenza di reato per i servizi?. Il disegno di legge infatti prevede la liceità di furti e intercettazioni durante ?operazioni segrete?. Vietato solo l?omicidio. Evviva. Se anche all?Ovest ci togliessimo il chador del nemico globale e del male assoluto per cominciare ad aprire gli occhi sulle libertà civili, individuali e collettive che troppe leggi speciali stanno sospendendo?


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