Famiglia

Libertà politiche. Batasuna addio. Noi come i curdi, popoli clandestini

Aznar scioglie la formazione politica basca: è la prima volta che un partito democratico viene bandito in Europa. "Siamo tornati a Franco", dice Koldo Gorostiaga.

di Redazione

Sul fatto che Bin Laden, icona del terrorismo globalizzato, e Batasuna, retaggio di un nazionalismo di stampo ottocentesco, non c?entrassero nulla, non vi erano dubbi. Almeno prima dell?11 settembre. Oggi, invece, a un anno di distanza dal crollo delle Torri e dall?inizio di Libertà duratura, Aznar, presa la scia di Bush, coglie la palla al balzo e chiude le sedi del partito del radicalismo basco. Dall?altra parte dell?oceano il portavoce del dipartimento di Stato di Washington, Richard Baucher, evidentemente soddisfatto, dichiara infatti che il provvedimento «è conforme con la lotta al terrorismo intrapresa da Madrid, benché questa operazione non sia diretta alla limitazione della legittima attività politica o della libertà di espressione». Sarà, ma è difficile credere che il primo caso in Europa di chiusura di un partito politico nato in democrazia alimenti la voglia di pace. Solo qualche mese prima dell?11 settembre, nel maggio 2001 a popolari (Pp) e socialisti (Psoe) era bastato un duro confronto politico per imporre a Batasuna la più cocente débacle elettorale di sempre, (nel parlamento basco si era vista dimezzare i seggi da 14 a 7). Del resto, la Ley de partidos politicos, approvata in tutta fretta dalle Cortes di Madrid a fine agosto con quasi il 90% dei voti, ma senza quelli del Pnv (Partito nazionalista basco, nazionalisti moderati) e di Izquierda Unida (Sinistra unita) non ha convinto nemmeno il Vaticano, che per bocca dei vescovi baschi nella lettera pastorale Preparar la paz ha condannato il provvedimento «qualunque siano le relazioni fra Batasuna e Eta». In questi giorni intanto la polizia basca sta chiudendo le sedi di Batasuna e allora per sentire una voce del radicalismo indipendentista bisogna fare qualche chilometro verso est, attraversare la frontiera con la Francia e giungere a Bayonna, dove Koldo Gorostiaga ha il suo ufficio. Gorostiaga non è un militante qualunque, ma il primo rappresentante di Batasuna eletto al Parlamento europeo. «Il mio successo è stato un mezzo miracolo, dimostrazione che siamo un grande movimento diviso in due Stati, metà in Spagna, metà in Francia», ricorda con soddisfazione. Vita: Allora signor Gorostiaga, lei rischia di diventare l?ultimo esemplare di una specie in via di estinzione. In Spagna, da ora in poi, per voi di Batasuna sarà impossibile candidarsi, lei invece manterrà il seggio a Strasburgo almeno fino al 2004. Come si sente? Koldo Gorostiaga: La chiusura delle nostre sedi avrà una sola conseguenza pratica: notti insonni per il nostro caro signor Aznar. E guardi che sto parlando di veri e propri incubi. Vita: è una minaccia? Gorostiaga: Il governo e le camere spagnole stanno violando la legalità. Invito tutti ad andarsi a rileggere gli atti prodotti dal parlamento europeo in febbraio. Si diceva, all?unanimità, che mai e poi mai la Turchia sarebbe entrata nel consesso europeo se prima non avesse posto fine alle discriminazioni contro i partiti curdi. Il parlamento basco di Vitoria, poi, ha solennemente affermato che chiudere la bocca a Batasuna significa limitare la nostra libertà di voto. Vita: Sì, ma che conseguenze avrà tutto questo? Gorostiaga: Il signor Aznar ci ha lanciato un messaggio molto chiaro: la Spagna e il Paese basco sono due entità diverse. Con due modi di vedere le cose diversi, con sensibilità diverse. Questo grazie al comportamento del nazionalismo spagnolo. Che ha due facce: quella dei popolari e quella dei socialisti. Vita: Signor Gorostiaga, le conseguenze. Che cosa succederà nel Paese basco a partire da domani? Gorostiaga: Torneremo ai tempi di Franco. Le libertà formali che abbiamo ottenuto con la democrazia si sono prosciugate nel tempo. Oggi viviamo sotto una dittatura. L?anno prossimo la seconda forza del nostro Paese non si potrà candidare alle elezioni locali. Le sembra democrazia questa? Vita: Quindi come vi organizzerete? Gorostiaga: Si torna indietro di una trentina d?anni. Porta a porta e comizi nelle strade. Mentre i media spagnoli continueranno a fare propaganda, noi torneremo nella clandestinità e alla controinformazione. Vita: E’ vero che Batasuna si prepara a trasferire armi e bagagli proprio qui a Bayonne? Gorostiaga: Tutte fandonie. Propaganda come le dicevo. Vita: Ed Eta, come si comporterà in questa fase? Gorostiaga: Domanda da un milione di dollari. Certamente un colpo lo batterà. Ma il nocciolo della questione è se il signor Aznar ha intenzione di risolvere la questione basca con i fucili o con il dialogo. La sua è un?operazione di immagine. Sfrutta, per obiettivi meramente elettorali, il clima internazionale favorevole. Ma una cosa me la faccia dire. Non riesco proprio a tenerla per me. Vita: Avanti… Gorostiaga: Il signor Aznar ancora una volta si è dimostrato il più accanito portaborse europeo di Bush. Più realista del re, dopo aver appoggiato senza batter ciglio la retromarcia di Washington sul Tpi e la guerra all?Iraq, adesso chiude Batasuna. Ma per questo gli voglio dire grazie. Il signor Aznar ci ha fatto un regalo che mai ci saremmo aspettati. Grazie di cuore.


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