Welfare

Libertà di stampa, premio a Siena

Un israeliano e un irlandese insigniti del premio che, quest'anno, ricordava Maria Grazia Cutuli.

di Giampaolo Cerri

L? israeliano Gideon Levy e l? irlandese Martin O? Hagan (alla memoria) sono i vincitori della seconda edizione del Premio internazionale Città di Siena-Isf , intitolato quest? anno a Maria Grazia Cutuli, l? inviata del ??Corriere della Sera?? uccisa in Afghanistan con altri tre colleghi la mattina del 19 novembre scorso. La premiazione si è svolta la mattina del 7 dicembre scorso nella Sala del Manto del Museo di Santa Maria della Scala. Ritirando il premio (entrambi i riconoscimenti, di 7.500.000 lire ciascuno, sono stati messi a disposizione dalla Banca Monte dei Paschi), Gideon Levy, inviato di Ha?aretz, considerato uno dei giornalisti israeliani più sensibili ai problemi e alle sofferenze del popolo palestinese, ha spiegato la difficoltà del suo lavoro. ??Io ? ha detto ? cerco di mostrare agli israeliani quello che la gran maggioranza di essi non vorrebbe sapere. Cerco di arrivare nei territori occupati dopo che i bulldozer hanno raso al suolo case e interi villaggi per raccontare ai miei connazionali, anche se loro non lo bogliono sentire, le reazioni delle donne, degli uomini, dei bambini a cui noi abbiamo distrutto l? abitazione??. Il premio per Martin O? Hagan e? stato ritirato da Colm MacGinty, direttore del Sunday World, il quotidiano irlandese per cui Martin, uno dei più coraggiosi giornalisi investigativi irlandesi, lavorava. Martin ? ha ricordato Colm MacGinty – e? stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti alla sua abitazione e davanti a sua moglie, che ha coperto col suo corpo per salvarla, nella cittadina di Lurgan il 28 settembre scorso in un agguato poi rivendicato dal gruppo paramilitare lealista ?Difensori della mano rossa??. ??Quando muoiono persone come Martin o come Maria Grazia Cutuli ? ha detto il giornalista irlandese ? un pezzo di verità muore con loro??.- Paolo Ermini, vicedirettore del Corriere della sera, ricordando Maria Grazia ha ringraziato Siena e Isf per ??la sollecitudine e la premura con cui ha reso onore alla collega caduta??. Maria Grazia, ha aggiunto comunque Ermini, ??non era una eroina, ma una giornalista: una giornalista attenta, preparata, non sprovveduta. Conosceva i codici da rispettare in situazioni come quella dell? Afganistan, ma evidentemente, purtroppo, non le è bastato??. Nel suo intervento, il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, raccogliendo la sollecitazione di Pino Rea (di Isf), ha rilanciato poi il progetto per la realizzazione di una radio indipendente in Afghanistan che, ha detto, possa aiutare a costruire un tessuto democratico nel paese. L’ idea, ha spiegato Serventi Longhi, e’ di realizzare ”una radio di servizio, che possa raggiungere tutto il territorio afghano e contribuire a far rinascere un minimo di tessuto democratico che negli ultimi anni e’ stato completamente distrutto”. La Fnsi, insieme a Informazione senza frontiere, ha annunciato Serventi, si impegnera’ nell’ iniziativa e chiedera’ anche il sostegno della Federazione editori e di singole imprese editoriali. L’ iniziativa, ha detto nel suo intervento il neo presidente della Fnsi, Franco Siddi, ”e’ anche un modo concreto per ricordare Maria Grazia Cutuli. Sia Serventi Longhi che Siddi hanno poi accolto l? idea, lanciata da Rea nella sua introduzione, di chiedere alla IFJ di organizzare entro gennaio 2002 un incontro dei rappresentanti dei sindacati dei giornalisti di tutto il Mediterraneo con i colleghi israeliani e palestinesi da tenere fra Gerusalemme e Ramallah per sollecitare una forte iniziativa di pace. Alla cerimonia è intervenuta anche l? assessore alla comunicazione della Regione Toscana Chiara Boni, illustrando un progetto di realizzazione in Toscana di una Fondazione che dovrebbe occuparsi dei problemi della libertà di informazione nei paesi a democrazia matura. Alla Fondazione, oltre a Isf e alla Regione Toscana, dovrebbero contribuire ? ha aggiunto Chiara Boni ? i tre atenei toscani, l? Università europea di Firenze e la Fieg. La Fondazione dovrebbe in particolare dedicare una forte attenzione agli sviluppi delle tecnologie nei media e ai meccanismi di formazione, trasformazione e alleanze dei gruppi editoriali multimediali, nell? ambito dei processi di globalizzazione, e ai loro riflessi sull? organizzazione dei processi di produzione giornalistica e informativa. I nomi dei due giornalisti vincitori erano stati selezionati insieme a quelli di Daniel Bekoutou (Chad), ispiratore del processo intentato all? ex dittatore chadiano Hissene Habré; Nawal a-Sa?dawi, una delle più famose scrittrici e giornaliste egiziane, vittima di pesantissimi attacchi da parte delle accademie teologiche egiziane; Rafael Marques (Angola), arrestato e più volte denunciato per aver osato criticare il presidente angolano Dos Santos; la tunisina Sihem Ben Cedrine, arrestata e più volte denunciata per aver perorato la causa dei diritti umani ; Carmen Gurruchaga, la nota giornalista basca più volte nel mirino dei terroristi dell? Eta; il giornalista russo Grigory Pasko, arrestato e processato per aver denunciato i rischi di inquinamento ambientale da parte di unità delle flotta russa. Fra i selezionati anche le associazioni Journaliste en danger che, dal 1998, si batte nella Repubblica democratica del Congo per la libertà di stampa, e l? Ethiopian free press journalists association


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