Cultura

Liberiamo il mare dai motoschifi

Giovanni Soldini lancia la sua crociata contro i motoscafi: «C'è gente che dice di voler vivere a contatto con la natura e poi non s’accorge di avere a bordo tre lavatrici»

di Giovanni Soldini

Perchè c'è così tanta gente che si dice appassionata del mare e poi pensa che per goderselo si debba per forza cavalcare quei motoscafoni che solo per andarsi a fare un bagno lontano dalla costa consumano 2mila litri di gasolio all’ora? Cos’è questa follia di avere barche sempre più grandi, che vanno a cercarsi le baiette per fare il bagno. E poi nelle baiette neanche riescono a entrarci tanto son grandi… Gente che dice di voler vivere a contatto con la natura e poi non s’accorge di avere a bordo tre lavatrici, che consumano 150 kilowattora ogni prelavaggio…

Se ami davvero il mare, caro turista, preoccupati di questi fenomeni. Perché, ahimé per lui, il nostro è un mare molto facile. Il Mediterraneo è molto mite, non ha correnti, non ha marea, non ha grandi tempeste e così è accessibile a chiunque. E così si è presa l’abitudine di usarlo come fosse una strada: anche chi non sa niente del mare, crisi o non crisi, appena ha un po’ di soldi si compra il motoscafo e si sente subito padrone sulle onde. Sfreccia avanti e indietro come se guidasse una fuoriserie sull’asfalto. Certo, siamo il maggior produttore di motoscafi al mondo e questo fa capire tante cose… Bisogna invece recuperare la cultura della vela, quella cultura che insegna a vivere il mare con maggior rispetto. Ma come tutto ciò che comporta un cambiamento, deve partire dai giovani. Anzi, dai giovanissimi…

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