Formazione

Liberia: situazione sempre incerta

Malattie e malnutrizione mettono a rischio 700.000 sfollati o rifugiati nei paesi limitrofi. Così un operatore della Caritas locale

di Redazione

?Almeno 700.000 persone hanno dovuto abbandonare le proprie case ormai distrutte ed ora risiedono in campi di emergenza?. Così un operatore della Caritas locale sottolinea il clima di precarietà che si respira in Liberia, teatro di scontri e violenze. Il dispiegamento del contingente di pace delle Nazioni Unite dell?Unmil dovrebbe contribuire a sedare la tensione ancora presente nel paese, ma intanto ?i casi di malnutrizione continuano ad aumentare per carenza di cibo ed acqua potabile e la maggior parte degli ospedali del paese sono inutilizzabili e privi di medicinali?. Da subito, la Caritas si è attivata nelle diocesi di Monrovia, Gbarnga e Cape Palmas e ha concentrato le proprie risorse per fornire generi di prima necessità alla popolazione colpita, là dove la situazione di sicurezza lo permetteva. Una missione della rete internazionale Caritas si è recata sul posto per concordare con la Chiesa locale un piano di interventi, soprattutto a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione. Caritas Italiana, grazie alla solidarietà di molti sostenitori, ha predisposto un primo contributo di 26.000 Euro soprattutto per interventi di carattere sanitario. Tale contributo verrà utilizzato per l?approvvigionamento di medicinali, per riattivare alcune strutture sanitarie gestite dalla Chiesa locale e per consentire il regolare funzionamento della St. Agnes Maternity Clinic. Caritas Italiana auspica che oltre a predisporre aiuti umanitari, la Comunità internazionale, passata la fase di emergenza, continui a sostenere la Liberia e tutti gli altri paesi colpiti da conflitti, troppo spesso dimenticati, senza lasciarli al loro destino e nel più profondo buio informativo.


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